Economia

Sicilia, dai 6 miliardi di debiti al surplus da 2,15 miliardi: la svolta storica di Schifani

Palazzo d’Orléans, sede del governo della Sicilia

La Regione Siciliana ha compiuto una svolta epocale nella gestione delle finanze pubbliche, passando dal deficit strutturale a un avanzo di amministrazione di 2,15 miliardi di euro.

Il dato, contenuto nel Rendiconto generale 2024 approvato oggi dalla giunta regionale, testimonia un recupero di oltre 3 miliardi nell’ultimo esercizio che ha azzerato il disavanzo del 2023, pari a 900 milioni di euro. Il risultato assume proporzioni straordinarie se confrontato con il passato recente dell’isola. Nel 2015, anno di introduzione del decreto legislativo 118 sulla contabilità armonizzata, la Sicilia registrava un buco da 6,192 miliardi di euro. Ancora alla fine del 2022, il disavanzo toccava i 4 miliardi.

“Abbiamo raggiunto un risultato senza precedenti per la nostra Regione, un motivo di orgoglio per il mio governo”, ha dichiarato il presidente Renato Schifani, attribuendo il successo “al lavoro quotidiano, al gioco di squadra e al costante dialogo con il governo nazionale”.

La ricetta del risanamento

Il presidente ha sottolineato come l’operazione sia il frutto di “un’azione che ha spinto la crescita dell’economia regionale e di una politica di concretezza e rigore”. Un riconoscimento particolare è andato agli assessori al Bilancio che si sono succeduti: “L’azione è iniziata con Marco Falcone ed è stata portata a termine da Alessandro Dagnino”, ha precisato Schifani.

Boom del gettito fiscale

Il traino principale del risanamento è arrivato dall’incremento delle entrate fiscali, cresciute ben oltre le previsioni grazie al dinamismo dell’economia siciliana. La Regione ha incassato nel 2024 circa 2,6 miliardi in più rispetto alle stime iniziali.

I numeri del maggior gettito parlano chiaro: 1,125 miliardi in più di Irpef, 466 milioni di Ires, 387 milioni di Iva, 116 milioni di bollo auto e 73 milioni di imposta di registro. Dati che testimoniano una ripresa economica generalizzata dell’isola, con un aumento del Pil superiore alla media nazionale.

Investimenti al centro della strategia futura

“La Sicilia adesso ha i conti in regola”, ha ribadito Schifani, tracciando la rotta per il futuro: “Voglio essere chiaro: sono risorse che destineremo prioritariamente a investimenti”.

Il presidente ha evidenziato come questo governo abbia saputo “guardare non soltanto all’oggi, affrontando le emergenze, ma ha lo sguardo sul futuro, creando le premesse per uno sviluppo stabile con ricadute sull’occupazione giovanile e sulla qualità della vita dei siciliani”. Il Rendiconto 2024 recepisce le raccomandazioni della Corte dei conti emerse durante i giudizi di parifica degli anni precedenti, segnando un cambio di passo nella gestione amministrativa regionale.

Nuove prospettive per lo sviluppo dell’isola

“Con l’approvazione del Rendiconto 2024 la Regione segna un passaggio storico: dal deficit al surplus”, ha commentato l’assessore regionale all’Economia Dagnino. “Abbiamo portato a segno uno straordinario obiettivo di risanamento grazie al dividendo fiscale e a politiche economiche ispirate ai principi di rigore e sviluppo”. L’assessore ha delineato gli scenari futuri: “Si apre una nuova stagione per i conti regionali che consentiranno di spingere ulteriormente sullo sviluppo, incrementando la spesa produttiva per investimenti”.

Tra gli obiettivi immediati, la risoluzione del contenzioso con la Corte dei conti sui rendiconti precedenti per liberare ulteriori risorse. Dagnino ha inoltre annunciato la disponibilità di “spazi finanziari significativamente più elevati da utilizzare già nella prossima legge di stabilità, anche attraverso la fiscalità di vantaggio ottenuta con le nuove norme di attuazione dello Statuto regionale”.

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Redazione