Sicilia, Musumeci: pronto a passo di lato se c’è nome condiviso

Sicilia, Musumeci: pronto a passo di lato se c’è nome condiviso
Nello Musumeci
23 giugno 2022

Non mi ricandido alla presidenza della Regione. Anzi no. Tutto dipenderà se il centrodestra saprà trovare un nome condiviso. Il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha scelto la sala Alessi di Palazzo d’Orleans a Palermo per fare il punto sul nodo della sua corsa al secondo mandato, ipotesi osteggiata da una parte del centrodestra guidata dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “Io sono un presidente scomodo in una terra che finge di voler cambiare – ha detto -. Però credo ancora nel primato della politica e nel valore dell’unità di una colazione, quella di centrodestra. Ho detto alla mia leader Giorgia Meloni che ringrazio per la perseveranza, la tenacia e la passione con cui ha difeso il diritto della mia ricandidatura e che se al tavolo nazionale il mio nome dovesse risultare divisivo sono pronto a fare un passo di lato”.

Musumeci è tornato sulla gag di Ficarra e Picone al TaoBook di Taormina, con il governatore in evidente imbarazzo di fronte alle battute del duo comico, assicurando come questo episodio non abbia influito in alcun modo sulle sue scelte. “Qualcuno ha scritto che la mia sarebbe una scelta legata alla clac di Taormina. Amici, no no no. I comici fanno i comici e lo fanno per professione. Sono pagati per farlo”. Quindi ha detto apertamente che la sua non si tratta di una resa, facendo un delicato riferimento personale spiegando che soltanto una volta ha dovuto accettare la sconfitta. “Non è una resa la mia. E neanche la voglia di mollare. Perchè io non mi dimetto. Ho un impegno col popolo siciliano e fino all’ultimo giorno servirò la mia regione e il popolo siciliano nei suoi legittimi interessi. Non mi sono mai arreso nella mia vita pubblica e privata, tranne una volta quando il Padreterno ha voluto chiamarsi mio figlio”. Sul suo futuro da possibile parlamentare tra le fila dei meloniani, Musumeci ha infine detto: “Io non svendo la mia terra e il mio popolo per un posto al Parlamento nazionale. No. Sono di un’altra pasta. O vengo messo nelle condizioni di raccogliere nei prossimi 5 anni insieme ai partiti della coalizione quello che abbiamo seminato o altrimenti mi metto da parte e continuo a far politico da iscritto e militante ma non accetto compromessi”.

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