Sigarette elettroniche, liquidi sono veleno

Dagli Usa arriva la notizia che le ricariche per le e-cig sono responsabili di un numero sempre crescente di intossicazioni, soprattutto tra i bambini

È bufera sulle sigarette elettroniche. Stavolta però a far discutere non è il loro essere o meno un mezzo per la disassuefazione dalfumo, né tanto meno sono i problemi di regolamentazione etassazione (o per lo meno non direttamente). A far discutere oggi è il pericolo per la salute rappresentato dai liquidi usati nelle e-cigcontenenti nicotina, ritenuti responsabili, scrive il New York Times, di un numero crescente di casi di avvelenamento, soprattutto tra i bambini, negli Usa. I numeri del fenomeno parlano chiaro: nel 2013 gli avvelenamenti sono stati 1.351, in aumento del 300% dall’anno precedente, e secondo il National Poison Data System i casi potrebbero addirittura raddoppiare quest’anno.

I liquidi incriminati (si stima che nell’anno in corso ne potrebbero essere venduti fino a due milioni di litri), secondo gli esperti, vanno considerati come veri e propri agenti tossici, pericolosi anche in piccolissime quantità. Se assorbiti attraverso la pelle o ingeriti queste sostanze (contenenti oltre alla nicotina anchesolventi e aromi vari, da quello della fragola al cioccolato, particolarmente attraenti per i più piccoli) possono causare vomito, convulsioni ed essere addirittura letali. Come rischio immediato infatti la nicotina liquida è molto più pericolosa di quella contenuta nel tabacco perché è assorbita più velocemente dal corpo e il fatto che sia disponibile praticamente ovunque (le e-cig e i liquidi di ricarica non sono regolamentati dall’Fda negli Usa, ma dovrebbero esserlo a breve) non fa che amplificare il rischio. Soprattutto per i più piccoli.

Infatti, pur non mancando i casi di avvelenamento per gli adulti, il pericolo maggiore è per i bambini. “La nicotina è una delle più potenti tossine naturali che abbiamo”, ha commentato Lee Cantrell, direttore della divisione di San Diego del California Poison Control System e docente di farmacia alla University of California di San Francisco, “Non è una questione di se unbambino sarà seriamente avvelenato o ucciso”, ha  continuato Cantrell, “Il problema è quando”. A volte infatti il pericolo derivante dal lasciare in giro per casa questi liquidi non è neanche avvertito dai genitori, che si accorgono del potenziale tossico dei liquidi solo quando i bambini cominciano a vomitare, a star male.

Ma quanto basta per causare problemi? Dipende dallaconcentrazione di nicotina nei liquidi, la maggior parte compresa tra l’1,8% e il 2,4%. Questi possono essere raramente letali per i bambini, ma concentrazioni più elevate però, come 7,2% e 10%,  potrebbero esserlo in piccolissime quantità, appena un cucchiaino da tè, afferma Cantrell, e non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Ecco perché regolamentazioni quali sicurezza sugli standard di produzione (soprattutto per i prodotti importati), bottiglie a prova di bambino ed etichette di avvertimento sarebbero più che auspicabili

 

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