Sindacati, 10mila in piazza contro Crocetta

Oltre diecimila lavoratori siciliani, secondo i sindacati, dell’agroalimentare, forestali e non solo: dipendenti dei Consorzi di bonifica, stagionali Esa, operatori dell’Aras e dell’Istituto zootecnico, in corteo oggi a Palermo per lo sciopero regionale indetto da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Attraversato corso Vittorio Emanuele, il serpentone ha poi fatto rotta su Palazzo d’Orleans, per presidiare la Presidenza della Regione. In tilt il traffico nel cuore della citta’. Sotto accusa la Regione alla quale si contesta “debolezza e inadeguatezza”, incapace di dare risposte a ben 30.000 persone in attesa di certezze sugli stipendi, dopo l’ennesimo rinvio sulla finanziaria bis e l’annuncio di una terza manovra entro giugno.

La protesta, denuncia la Fai Cisl, e’ legata alla “totale mancanza di certezze che il settore vive a causa di una Finanziaria regionale che ancora non c’e'”. L’emergenza, spiega Fabrizio Colonna, segretario della Fai Cisl Sicilia, e’ duplice: c’e’ il problema economico che riguarda ben 30 mila persone. E c’e’ un problema di programmazione e governo del territorio che viene anche prima dell’altro. “Perche’ senza programmazione e governo del territorio, non c’e’ tutela e sviluppo. E non ci sono certezze per i lavoratori”. I sindacati puntano il di contro “l’improvvisazione e l’approssimazione del governo regionale”. E sottolineano tra l’altro che “alle porte c’e’ ormai la stagione estiva. E ora e’ il tempo delle opere di prevenzione per la salvaguardia del patrimonio boschivo. Ma se non si interviene adesso, con l’arrivo del caldo che si fa? Ci si limita a rincorrere gli incendi?”.

C’e’ la preoccupazione “per la mancanza di una maggioranza solida che garantisca il buon esito delle azioni di governo, come dimostra la vicenda delle Province”, secondo la Cgil. Cosi’, la situazione e’ “esplosiva” per il leader regionale Michele Pagliaro: “La protesta dei forestali e dei lavoratori del comparto agro-alimentare-ambientale e’ la spia di un malessere diffuso. Il fatto e’ che la Sicilia affonda e dal governo regionale non vengono risposte per niente rassicuranti, ne’ sul fronte dei tentativi di recuperare risorse, ne’ su quello dei tempi che si dilatano. Oggi siamo qui per chiedere a Crocetta di dire chiaramente qual e’ lo stato dell’arte e quali iniziative intende intraprendere per evitare che il disagio sociale esploda”.

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