Sindacati, piano risanamento Sviluppo Italia

12 giugno 2014

“L’assenza di un piano organico e credibile di risanamento e rilancio dell’attivita’, di una conduzione politica autorevole della societa’, di un socio consapevole e responsabile, mette a rischio il futuro di Sviluppo Italia Sicilia e con esso quello dei suoi lavoratori, di migliaia di siciliani che non potrebbero avere accesso al credito per realizzare il proprio sogno di avviare un’attivita’ in proprio”. Lo affermano i rappresentanti di Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil, Ugl Credito, preoccupate per il futuro della societa’ Sviluppo Italia Sicilia partecipata dalla Regione. “A rischio c’e’ la sopravvivenza dell’azienda – proseguono – e con essa i finanziamenti previsti dalle leggi nazionali sull’autoimprenditorialita’ e autoimpiego quantificabili in piu’ di 20 milioni di euro annui, che permetterebbero l’avvio di oltre mille nuove imprese, con un impatto occupazione stimabile in circa 2 mila nuovi addetti”. “Il 2013 si e’ chiuso con una perdita pari a circa 1,8 milioni di euro imputabile alle condizioni economiche fortemente penalizzanti imposte dal suo committente unico la Regione e cio’ nonostante un costo del personale in diminuzione – concludono – La Commissione Bilancio dell’Ars, si e’ impegnata a farsi promotrice di un’azione nei confronti del parlamento e del governo regionale, affinche’ mettano in campo tutte le iniziative necessarie a garantire la sopravvivenza della societa’ e il mantenimento sul territorio della regione di tutte le opportunita’ di sviluppo ad essa legate, si faccia presto”.

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