Jannik Sinner non si ferma. Il numero 1 del mondo ha conquistato la finale degli US Open 2025 con una vittoria al cardiopalma contro Felix Auger-Aliassime, superandolo 6-1, 3-6, 6-3, 6-4 in una semifinale che ha messo in mostra la sua resilienza e il suo talento cristallino. L’azzurro, campione in carica, si prepara ora a un duello epico contro Carlos Alcaraz, in quella che sarà la terza finale Major consecutiva tra i due fenomeni del tennis mondiale. Appuntamento domenica alle 20, in diretta su SuperTennis, con un ospite d’eccezione in tribuna: l’ex presidente Donald Trump.
Il match contro Auger-Aliassime è stato un concentrato di adrenalina e colpi spettacolari. Sinner parte come un razzo, dominando il primo set in appena 43 minuti con un 6-1 che non lascia scampo al canadese. La velocità di palla e l’aggressività negli scambi mettono in crisi l’avversario, che cede due break e si arrende rapidamente, come già accaduto a Bublik e Musetti nei turni precedenti. Ma il tennis, si sa, è un gioco di momenti, e il secondo set cambia registro. Auger-Aliassime alza il livello al servizio e da fondo campo, sfruttando un calo nella percentuale di prime palle di Sinner. Il break nell’ottavo game regala al canadese il parziale per 6-3, riequilibrando il match.
Un fastidio addominale costringe Sinner a un medical time-out, ma il numero 1 non si piega. “Ho sentito una fitta allo stomaco dopo un servizio sul 4-3 nel secondo set,” racconta l’azzurro. “Dopo il trattamento mi sono sentito meglio, sono tornato a servire normalmente. Nulla di cui preoccuparsi.” Nel terzo set, Sinner ritrova il ritmo: il break decisivo arriva al sesto gioco, aiutato da un pizzicotto di fortuna con un pallonetto che sorprende Auger-Aliassime. Il 6-3 è un segnale chiaro: il Re del cemento è tornato.
Il quarto set è una battaglia di nervi. Entrambi i giocatori annullano palle break con giocate di altissima scuola, ma Sinner, con la lucidità che lo contraddistingue, piazza lo strappo decisivo sul 3-2. Auger-Aliassime lotta, cancella due chance cruciali, ma l’inerzia è ormai azzurra. Con un mix di potenza e freddezza, Sinner chiude il match, confermando la sua capacità di emergere nei momenti chiave. “Felix ha giocato davvero bene, solido di rovescio e al servizio. Io ho cercato di rispondere a più palle possibili, sbagliando poco,” analizza Sinner. “Il bello dello sport sono proprio gli alti e bassi.”
Con questa vittoria, Sinner scrive un altro capitolo nella storia del tennis. È il più giovane nell’Era Open a raggiungere tutte e quattro le finali Slam in una sola stagione, il quinto giocatore con almeno 300 successi nel circuito maggiore e l’italiano con più vittorie nei Major (300). La sua striscia di 27 successi consecutivi sul cemento nei tornei del Grande Slam è un record che parla da solo. “Sono statistiche incredibili,” ammette con orgoglio. “Non avrei mai pensato di riuscirci quando sono diventato professionista.”
Ora, l’attenzione si sposta sulla finale contro Alcaraz, la “bella” dopo gli scontri a Parigi e Wimbledon. “Carlos sta giocando un tennis incredibile,” riconosce Sinner. “Ha migliorato il servizio, è più solido, più costante. Ma anch’io sono cresciuto: il mio servizio è più efficace, il gioco a rete e la condizione fisica sono migliori.” La rivalità tra i due giovani titani è ormai un classico del tennis moderno. “Quando ci siamo affrontati qui la prima volta, tiravamo senza pensare troppo. Oggi bisogna ragionare, fare aggiustamenti,” spiega Sinner, anticipando una finale che si preannuncia tattica e spettacolare.
La presenza di Donald Trump in tribuna aggiunge un ulteriore strato di fascino all’evento. “Questo torneo attira sempre persone importanti, e noi giocatori lo sentiamo,” dice Sinner. “Tiri fuori un orgoglio in più, perché significa che il tennis conta.” La costanza dell’azzurro, capace di raggiungere cinque finali Slam consecutive, è un traguardo straordinario. “Essere sempre tra i migliori nei tornei più importanti è qualcosa di grande,” riflette. “Ma ora mi concentro su domenica.”
Flushing Meadows si prepara a un epilogo che potrebbe segnare un’epoca. Sinner contro Alcaraz non è solo una finale, ma una sfida tra due visioni del tennis: potenza e precisione contro talento e versatilità. L’Italia trattiene il fiato, pronta a sostenere il suo campione in una notte che promette scintille.