Shebab ancora dentro albergo di Mogadiscio. Almeno 30 morti

Shebab ancora dentro albergo di Mogadiscio. Almeno 30 morti
20 agosto 2022

Le forze di sicurezza somale sono ancora impegnate in violenti scontri con i miliziani Shebab asserragliati all’interno dell’albergo Hayat di Mogadiscio, dove sono entrati venerdì sera aprendosi un varco con tre attentatori. Il bilancio provvisorio delle vittime riportato dai siti somali è di almeno 30 morti. Il direttore dell’ospedale Medina, Said Abdulkadir, ha riferito al sito Shabelle di almeno 40 feriti ricoverati nella struttura, precisando che tra i feriti si contano molti agenti delle forze di sicurezza e di intelligence che si trovavano all’interno dell’albergo frequentato da dipendenti del governo. I giornalisti presenti all’esterno dell’edificio riferiscono di continue esplosioni e colpi di arma da fuoco.

“Le forze di sicurezza stanno ancora neutralizzando i terroristi che si sono asserragliati in una camera dell’albergo. La maggior parte delle persone è stata messa in salvo, ma finora la morte di almeno otto civili è stata confermata”, aveva dichiarato il comandante Mohamed Abdikadir. “Sono decine le persone che sono state portate in salvo dalle forze di sicurezza che erano intrappolate all’interno”, aveva aggiunto. Il portavoce della polizia somala, Abdifatah Adan Hassan, ha precisato che la prima esplosione è stata causata da un kamikaze. Testimoni oculari hanno riferito che una seconda esplosione si è verificata fuori dall’hotel pochi minuti dopo la prima, causando vittime tra i soccorritori, i membri delle forze di sicurezza e i civili accorsi sul posto. Secondo alcuni media locali, tra i feriti vi sono anche il capo dell’intelligence Muhayadin Warbac e quello della polizia.

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Un portavoce degli Shebab interpellato dalla radio Al-Andalus ha riferito di molti cadaveri presenti all’interno dell’albergo, accusando le forze somale “di usare armi pesanti, senza curarsi di quanti sono ancora intrappolati nell’edificio”. L’attacco ormai in corso da oltre 20 ore è il primo e il più grande messo a segno dai jihadisti a Mogadiscio dall’elezione, il 15 maggio scorso, del nuovo presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud. Il gruppo jihadista legato ad Al-Qaeda, che da circa 15 anni combatte con attentati terroristici contro il fragile governo centrale della Somalia, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Gli Shabaab erano stati cacciati dalle principali città somale, tra cui Mogadiscio nel 2011, ma restano radicati in vaste aree rurali. Negli ultimi mesi hanno intensificato i loro attacchi. Mercoledì, l’esercito americano aveva annunciato di aver ucciso in un raid aereo 13 miliziani Shabaab che stavano attaccando i soldati delle forze regolari somale in una remota area di questo paese nel Corno d’Africa.

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