Spagna, la destra scommette su delegittimazione Sanchez

Spagna, la destra scommette su delegittimazione Sanchez
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez
13 settembre 2023

Il Partito Popular di Alberto Nuñez Feijóo continua le consultazioni in vista del dibattito di investitura al via il 26 settembre e dal quale non ha alcuna speranza di ottenere la maggioranza di 176 deputati necessari. Feijóo conta sull’appoggio dell’ultradestra di Vox e ha incassato oggi il sì dell’unico deputato della formazione navarrese dell’Upn, nemica giurata del nazionalismo basco ma insignificante dal punto di vista degli equilibri numerici in Parlamento.

Per questo motivo la strategia del Pp e della destra in generale è quella di insistere sulla delegittimazione preventiva di un eventuale nuovo governo del premier uscente, il socialista Pedro Sanchez, in quanto “ostaggio” degli indipendentisti catalani di Junts che hanno aperto i negoziati con una richiesta di amnistia per tutti i dirigenti coinvolti nel referendum di indipendenza del 2017. Una richiesta che la stessa Upn ha definito “un ricatto inaccettabile” accusando peraltro anche l’indipententismo vasco di voler “mettere in dubbio l’appartenenza della Navarra alla Spagna” – dal momento che storicamente la regione viene considerata dai nazionalisti baschi come parte integrante di Euskadi.

Per questo motivo il Pp ha lanciato un appello a manifestare contro l’ipotesi di un amnistia: sono previsti cortei sia a Barcellona (l’8 ottobre) che a Madrid (il 23 e 24 settembre) dove a invitare la cittadinanza a partecipare è stato lo stesso sindaco conservatore, José Luis Martínez-Almeida. Almeida ha ricalcato come la Costituzione sancisca che Madrid è la capitale dello Stato “e quindi ha una responsabilità anche nei confronti di tutti gli spagnoli”: “Se Madrid non difende con fermezza il modello costituzionale, chi lo farà?”. (askanews con fonte Servimedia)

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