Sparatoria nel Vibonese, due morti e tre feriti. Killer, in fuga, è il nipote di Diego Mancuso, capo della storica cosca di Limbadi

11 maggio 2018

E’ stato ufficialmente identificato dai carabinieri l’autore della sparatoria che nel pomeriggio ha provocato nel Vibonese, fra Limbadi e Nicotera, due morti e tre feriti. Si tratta di Francesco Oliveri, 31 anni, di Nicotera, ritenuto responsabile dell’uccisione a Nicotera di Michele Valerioti, 68 anni, morto sul colpo sul balcone di casa, e di un’anziana donna di 80 anni, Giuseppina Mollese, deceduta in ospedale a Catanzaro a causa della gravita’ delle ferite. Quindi l’uomo, imparentato con gli esponenti apicali del clan Mancuso della ‘ndrangheta, si e’ diretto con una Fiat Panda all’interno di un bar di Limbadi dove, mentre giocavano a carte, ha aperto il fuoco con un fucile ferendo Pantaleone D’Agostino, ex gestore del locale, Pantaleone Timpano, fratello del proprietario dell’auto, e l’avvocato Francesco Di Mundo.

Olivieri, arrestato nel 2015 per il possesso di 500 piante di marijuana, è nipote di Diego Mancuso, capo dell’omonima e storica cosca di Limbadi. Si fa strada in queste ore anche un’ipotesi per il movente della sparatoria. Olivieri potrebbe aver agito per vendicare l’uccisione di un suo fratello, Mario, avvenuta 25 anni fa. Sullo sfondo della vicenda c’è un altro particolare: anche il figlio di Giuseppina Mollese, la donna ferita, venne ucciso alcuni anni fa; il giovane si chiamava Ignazio Gaglianò e gli assassini non furono mai scoperti. Giuseppina era andata anche in tv più volte lanciando appelli perché fosse fatta luce sull’episodio. Contrariamente alle prime notizie diffuse, i carabinieri hanno smentito una sua cattura e le ricerche invece al momento continuano anche con l’ausilio dei “Cacciatori di Calabria”, gruppo speciale dei militari dell’Arma con sede a Vibo Valentia, specializzato nella ricerca dei latitanti, e con l’ausilio di due elicotteri.

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