Adriana Asti
Nel cuore della Capitale, tra il silenzio e l’eco delle sue memorabili interpretazioni, si è spenta Adriana Asti, icona e anima dello spettacolo italiano. Con la sua morte, avvenuta la notte tra il 30 e il 31 luglio 2025 nella sua casa romana, cala il sipario su una carriera che ha illuminato oltre settant’anni di storia culturale e artistica del nostro Paese.
Nata a Milano il 30 aprile 1931, Asti è stata molto più di un’attrice. Un’artista capace di imporsi con eleganza e forza su ogni palco, sul grande schermo e perfino dietro il microfono, diventando musa e complice di registi e sceneggiatori di livello internazionale. Dal suo esordio teatrale nel 1951 fino agli ultimi ruoli in film di grande successo, ha saputo incarnare la modernità e la profondità emotiva di personaggi complessi, spesso interpretati con una carica anticonformista che l’ha resa unica.
I riflettori di Hollywood e di Cinecittà hanno spesso catturato il suo sguardo, tra le pagine di pellicole indimenticabili dirette da maestri come Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci e Luis Buñuel. Dal teatro classico agli sperimenti più audaci, da “Il crogiuolo” a “La meglio gioventù”, Adriana Asti ha attraversato epoche, generi e stili con una versatilità che solo i veri grandi sanno vantare.
Ma non solo attrice: doppiatrice di grandi dive (Claudia Cardinale, Catherine Spaak, Romy Schneider), scrittrice e protagonista di un’esistenza altrettanto affascinante e fuori dagli schemi, la sua personalità ha spesso acceso i riflettori anche fuori dal palco.
Oggi il mondo dello spettacolo perde una sua stella, ma l’eredità di Adriana Asti continua a brillare, vivida e appassionata, nelle opere che ha interpretato e nell’immaginario di chi ama l’arte autentica. Sabato a Roma, i funerali.