La piattaforma di streaming di musica e podcast, Spotify, ha annunciato un piano di riduzione del personale che coinvolgerà circa il 17% dei dipendenti, corrispondente a circa 1.500 persone. Questa decisione si colloca in un contesto di rallentamento della crescita economica, nonostante i recenti risultati positivi nel terzo trimestre.
Nel trimestre appena concluso, il gruppo ha riportato un aumento del 26% degli utenti attivi, registrando un utile operativo e un utile netto di 65 milioni di euro. Nonostante questi dati positivi, il direttore generale Daniel Ek ha spiegato che la riduzione del personale è necessaria per allineare l’azienda agli obiettivi futuri e garantire un’adeguata dimensione per affrontare le sfide imminenti. Ek ha evidenziato che la decisione non è banale, soprattutto alla luce dei recenti risultati positivi. Tuttavia, il gigante dello streaming ha già avuto precedenti riduzioni di personale, con 600 licenziamenti a gennaio e ulteriori 200 a giugno.
Questi tagli fanno parte di un trend più ampio nel settore tech, con altre aziende come Amazon e LinkedIn, di proprietà di Microsoft, che hanno annunciato riduzioni del personale dopo un iniziale aumento nel corso degli anni precedenti. Ek ha sottolineato che Spotify ha ampliato il suo organico nel 2020 e nel 2021, attratto dal minor costo del capitale. Tuttavia, l’aumento della produzione è stato in gran parte correlato alla disponibilità di maggiori risorse.
Negli ultimi anni, Spotify ha investito significativamente nell’espansione dell’attività di podcast, coinvolgendo celebrità come Kim Kardashian, il principe Harry e Meghan Markle. L’azienda ha esteso la sua presenza in numerosi Paesi nel tentativo ambizioso di raggiungere un miliardo di utenti entro il 2030, attualmente contando 601 milioni di utenti rispetto ai 345 milioni registrati alla fine del 2020.
