Stato-Regione, associazioni promuovono petizione

22 luglio 2014

Un gruppo di associazioni ha incontrato oggi il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, per presentare una petizione rivolta ai parlamentari regionali. Nell’atto si contesta “l’accordo capestro” sottoscritto con il Governo nazionale dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, il 5 giugno scorso, con il quale la Regione rinuncia al contenzioso economico con lo Stato. Nell’illustrare la petizione, il promotore dell’iniziativa, Gaetano Armao, l’ex assessore della Regione siciliana, ha evidenziato “l’incompatibilità dell’accordo con la Costituzione e lo Statuto” e gli “effetti dannosi” per i contribuenti siciliani. In particolare, Armao sottolinea i “quasi inesistenti benefici finanziari ottenuti rispetto alle opportunità di gettito a cui si rinuncia: 500 milioni contro contro 4 miliardi di euro”. Inoltre, secondo i promotori della petizione l’accordo determina “l’incremento della tassazione per i siciliani” con la maggiorazione delle addizionali Irap ed Irpef.

La petizione chiede che l’Ars approvi un ordine del giorno che imponga al presidente della Regione di non proporre alcun atto formale di rinuncia ai ricorsi presentati dalla Regione, di disdettare l’accordo concluso con il ministro dell’Economia; di tutelare gli interessi dei siciliani promuovendo ricorso di fronte alla Corte costituzionale verso il dl 90 nella parte in cui “sottrae risorse economiche alla Regione siciliana per finanziare politiche governative solo completamentari a quelle che la Regione deve intraprendere per tutelare i più poveri”. Infine con la petizione viene chiesto di definire nel “più breve tempo possibile la trattativa sull’autonomia finanziaria con lo Stato, avviata nel giugno del 2012”.

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