Cultura e Spettacolo

Una strada romana sotto il McDonald’s alle porte della Capitale

Quarantacinque metri di strada romana, che risalirebbe al II-I secolo a.C., rivestito di pietra silicea e larga circa 2 metri e 10. Una diramazione della via Appia Antica, l’antica “regina viarum”, rimasta sepolta per oltre 1500 anni, ottimamente conservata e oggi visitabile da tutti, gratuitamente. E’ stata rinvenuta nel 2014 durante gli scavi per la realizzazione del ristorante McDonald’s nel comune di Marino, nell’area dei castelli romani, e recuperata dopo oltre due anni di lavori. Una vera e propria galleria archeologica sotto il ristorante, restaurata grazie a McDonald s Italia e con la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.

L’amministratore delegato di McDonald s Italia, Mario Federico: “Subito abbiamo lavorato con gli enti comunali e locali e la Soprintendenza per dare a Marino questa fantastica strada romana e abbiamo trovato una modalità per fare le due cose: la strada romana e il ristorante”. “Il nostro ruolo è stato effettivamente di lavorare con la Soprintendenza che ha viglilato sui lavori e abbiamo dato un contributo di 300 mila euro per recuperare questa bellissima strada romana”. Già dal ristorante e dalla sua terrazza si vede la strada antica grazie alla struttura a ponte con pavimento trasparente, ma l’area archeologica è aperta a tutti senza la necessità di dover passare per il McDonald’s inaugurato a dicembre 2016.
L’area è già aperta al pubblico e, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ne è garantita anche la manutenzione.

La strada probabilmente collegava la via Appia a un importante sito, Boville o Castrimenio, o a un’importante residenza.
Alfonsina Russo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale: “La strada si data tra II e I a.C e viene usata fino al II-III d.C. Abbiamo la testimonianza di alcune sepolture che si collocano in un canale di scolo, perché la strada è a schiena d’asino, proprio per le acque e sul canale di scolo, quando non era più frequentata, si sono collocate tre sepolture databili proprio tra II e II d.C”. Il percorso, con pannelli didattici in italiano e inglese è dedicato soprattutto alle famiglie, con un itinerario speciale anche per i bambini.

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