Strage di Berlino, ucciso a Milano il super ricercato killer. Nel conflitto a fuoco ferito poliziotto

Strage di Berlino, ucciso a Milano il super ricercato killer. Nel conflitto a fuoco ferito poliziotto
23 dicembre 2016

E’ Anis Amri (foto), il killer di Berlino, l’uomo rimasto ucciso nella notte dopo un conflitto a fuoco con la polizia alle porte di Milano. E’ avvenuto 15 minuti dopo le 3 di notte, durante un normale controllo della polizia a Sesto San Giovanni. L’uomo è stato identificato grazie alle impronte digitali e sulla base dei tratti somatici. L’uomo, stando a quanto riferito da fonti dell’antiterrorismo di Milano, sarebbe arrivato in Italia passando attraverso la Francia, da Chambery. Quando gli agenti della volante gli hanno chiesto i documenti l’uomo ha estratto dallo zainetto uno pistola calibro 22. I poliziotti hanno reagito e colpito mortalmente l’uomo che prima di morire, ha urlato “Allah Akbar”. Tutte le indagini sono state prese in carico dalla Digos che si occupa di controllo antiterrorismo. L’uomo era appena arrivato dalla Francia. Nel suo zaino e’ stato trovato il biglietto del treno. Nella sparatoria, un agente è stato ferito alla spalla ed è stato ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza.

LA MADRE L’altro agente che ha sparato due colpi, uno mortale, uccidendo il terrorista tunisino, ritenuto responsabile della strage a Berlino, si chiama Luca Scatà. E’ un agente di 29 anni in prova, ed è originario di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. Scatà ha studiato al liceo del suo paese, poi dopo due anni di Ingegneria Informatica a Catania, nel 2011 ha fatto un anno di servizio volontario nell’Esercito. Successivamente ha superato il concorso in polizia e attendeva l’assegnazione definitiva. Il padre, Giuseppe, è dipendente comunale, la madre casalinga e ha una sorella di 26 anni, laureata in Psicologia. “Ho sentito Luca questa mattina presto. Mi ha chiamato per tranquillizzarmi temendo che avessi sentito alla tv della sparatoria e che fossi preoccupata. Mi ha detto che stava bene”. Parla la madre del poliziotto Scatà, aggiungendo “che la polizia è sempre stata il suo sogno. Noi eravamo preoccupati ma l’abbiamo assecondato. Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi”.

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IL MINISTRO “Consentitemi di esprimere la mia piu’ totale soddisfazione per l’esito dell’operazione – afferma Minniti -. Abbiamo immediatamente informato dei fatti le autorita’ tedesche sia a livello investigativo che a livello politico”. “Il tutto si e’ svolto in totale sicurezza – aggiunge il ministro -. Nei prossimi giorni andro’ a trovare l’agente ferito, gli ho detto che e’ grazie a gente come lui se gli italiani potranno trascorrere un buon Natale”.  Minniti non dice nulla in merito all’accaduto in quanto “ci sono indagini in corso, quindi non entreremo nei dettagli perche’ per ovvie ragioni la cosa potrebbe portare a degli sviluppi futuri”. (foto da iltempo.it)

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