Maggioranza di governo grande assente nella corsa al Colle

Maggioranza di governo grande assente nella corsa al Colle
Silvio Berlusconi
29 dicembre 2021

C`e` una grande assente (almeno per ora) nella corsa al Quirinale: e` la maggioranza di governo, che pure e` stata evocata da Mattarella nel discorso di auguri alle alte cariche dello Stato e da Draghi nella conferenza stampa di fine anno. “Voglio esprimere – ha detto il Capo dello Stato “uscente” – un riconoscimento all`impegno delle forze politiche che hanno colto il senso dell`appello rivolto, all`inizio dell`anno, al Parlamento affinché, nell`emergenza, si sostenesse un governo per affrontare con efficacia la pandemia in atto e per mettere a punto progetti, programmi e riforme necessari per non dissipare la straordinaria opportunità del Next Generationà Non rinunciamo alle differenze e alle diversità. Ma sappiamo essere uniti sulle grandi scelte (tipo Quirinale?) quando le circostanze della vita lo richiedono”.

Draghi ha detto due cose: che la maggioranza di governo potrebbe andare avanti anche senza di lui (se fosse eletto al Quirinale) e soprattutto che difficilmente il governo potrebbe proseguire, se il Capo dello Stato fosse eletto da una maggioranza diversa da quella che lo sostiene. La combinazione delle dichiarazioni di Mattarella e Draghi ha un unico significato: la maggioranza di governo deve rimanere unita nell`elezione del Quirinale; potrebbe estendersi alle opposizioni (a cominciare da Fdi), ma non dovrà spaccarsi, altrimenti rischierebbe di frantumarsi il fragile equilibrio politico che quest`anno ha retto il Paese, combattendo la pandemia, rilanciando l`economia (Pil a piu` 6,3%) e conquistando il riconoscimento del mondo, dalla Merkel a Scholz, alla Von der Leyen, da Fitch al Financial Times all`Economist.

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Purtroppo, finora i partiti sono sembrati andare in direzione opposta: non c`è stata sinora alcuna riunione dei leader della maggioranza per discutere di Quirinale. Mentre ci sono stati vertici del centrodestra (l`ultimo nella villa romana di Berlusconi il 23 dicembre) e del centrosinistra esteso al M5S (Letta, Conte e Speranza si sono visti prima di Natale). Insomma, il “richiamo della foresta” dei poli di appartenenza, centrodestra e centrosinistra, sta prevalendo sull`esigenza di consolidare la maggioranza di governo, come hanno chiesto Mattarella e Draghi.

Il problema sta essenzialmente nel fatto che il centrodestra si e` spaccato nel sostegno a Draghi. E che Silvio Berlusconi ha lanciato la sua candidatura al Quirinale, chiedendo il sostegno di Salvini e Meloni, cioè ricostituendo, in vista della corsa al Colle, la coalizione di centrodestra in opposizione alla maggioranza di governo, che sulla candidatura dell`ex Cavaliere si spaccherebbe, perche` il centrosinistra non lo voterebbe. Questa contraddizione politica di un centrodestra diviso su Draghi, ma unito su Berlusconi, rischia di far esplodere il governo.

“La candidatura di Berlusconi – ha detto Calenda con la solita ruvida schiettezza – sta impallando tutto”. E anche un fondatore di Forza Italia ed ex ministro come Giuliano Urbani considera “divisiva” la candidatura di Berlusconi, mentre il Paese avrebbe bisogno di unità. Ma c`è anche chi tranquillizza. Renzi ha detto che in diversi casi la maggioranza che ha eletto il Presidente e` stata diversa da quella di governo, senza provocare sfracelli; e altri nel centrodestra si chiedono perché mai Draghi dovrebbe dimettersi in caso di elezione di Berlusconi, che lo indico` come governatore di Bankitalia e presidente della Bce e ha detto che la legislatura deve proseguire fino alla scadenza naturale del 2023.

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