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Tajani avverte Salvini e difende l’Europa: “Non farei mai parte di un governo antieuropeo”

Antonio Tajani non usa mezzi termini: “L’Europa è la nostra casa e io non farei mai parte di un governo antieuropeo”. Il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia ha usato il Consiglio nazionale del partito per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile sull’impegno europeista del suo movimento, in un momento in cui i rapporti tra Roma e Bruxelles sono messi sotto pressione dalle tensioni all’interno della maggioranza di governo.

“Sia chiaro”, ha scandito Tajani al Palazzo dei Congressi, “che noi difendiamo l’Europa e continueremo a farlo. Per fortuna mi pare che il presidente del Consiglio Meloni abbia sempre fatto scelte a difesa dell’Ue”. Una dichiarazione che suona come un monito diretto alla Lega e al suo leader Matteo Salvini, che negli ultimi giorni ha rilanciato l’ipotesi di trattative bilaterali Italia-Stati Uniti per ridurre i dazi imposti da Donald Trump, escludendo di fatto l’Unione europea dal tavolo delle discussioni.

“La Commissione Ue è competente, non tocca a noi trattare”

Tajani ha respinto con fermezza l’idea di bypassare Bruxelles: “Io non faccio polemiche con nessuno, ma è competente soltanto la Commissione Ue a trattare con gli Stati Uniti in materia commerciale, perché la sua competenza è esclusiva. Questi sono i trattati, queste sono le regole”. E ha aggiunto: “Farci dividere, fare trattative individuali con gli Usa non significa fare il bene delle nostre imprese, ma indebolirle”.

Una posizione sostenuta anche dal presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, ospite d’onore dell’evento. “Solo un’Europa unita può opporsi ai dazi di Trump”, ha dichiarato Weber, ribadendo l’importanza di un approccio collettivo basato su un commercio equo e non sulla paura.

Stoccate alla Lega e al M5s

Nel suo intervento, Tajani non ha risparmiato frecciate velate all’alleato di governo. A proposito del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), ha commentato: “Oggi c’è chi dice che bisogna fare di più per la spesa sanitaria anziché spendere per la sicurezza dell’Unione, ma era contrario al Mes. Noi dicevamo che il Mes andava preso quando serviva, perché poteva essere utile per tutelare la nostra salute”. Un riferimento trasparente alle posizioni critico-europeiste della Lega.

E ancora, parlando dell’export italiano: “Grazie al mercato europeo esportiamo beni per oltre 200 miliardi ogni anno. Non dobbiamo mai dimenticarlo, perché tutti quelli che parlano contro l’Europa non portano mai prove concrete dei danni che l’Ue farebbe all’Italia”.

Un altro passaggio dell’intervento sembra rivolto al Movimento 5 Stelle, che proprio quel giorno manifestava contro il riarmo a Roma. “Con l’iniziativa di oggi vogliamo dare un segnale politico forte agli ‘sfascisti’ e ai ‘pacifinti’ che manifestano non lontano da noi?”. L’aggettivo “sfascista” richiama un’affermazione fatta pochi giorni prima da Tajani, interpretata come una critica a Salvini: “Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”.

Unità europea come priorità strategica

Il messaggio di Tajani è chiaro: l’unità europea non è solo un principio ideale, ma una necessità strategica per difendere gli interessi dell’Italia e delle sue imprese. In un contesto politico nazionale sempre più frammentato, il leader di Forza Italia si presenta come il baluardo di un europeismo pragmatico, pronto a difendere le regole e i valori dell’Unione europea contro derive isolazioniste o antieuropeiste.

“L’Italia è un Paese fondatore dell’Europa”, ha concluso Tajani, “e non possiamo permetterci di voltare le spalle alla nostra storia. L’Europa è la nostra casa, e noi la difenderemo sempre”. Una dichiarazione che suona come un appello alla coesione, ma anche come un avvertimento chiaro ai partner di governo: l’Europa non è un optional, ma una scelta imprescindibile per il futuro del Paese.

Pubblicato da
Giuseppe Novelli