L’Italia schiera la sua esperienza internazionale a Gaza con una missione di stabilizzazione: lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’informativa urgente alla Camera, dopo la firma di Sharm el-Sheikh e l’avvio del piano USA, con aiuti umanitari già in partenza per novembre.
Tajani non ha dubbi: il piano di pace americano siglato nei giorni scorsi “cambierà il volto del Medio Oriente e rafforzerà la sicurezza nazionale italiana”.
Parlando ai deputati, ha puntato dritto al cuore della strategia: dispiegamento di una Forza Internazionale di Stabilizzazione a Gaza, con Roma in prima linea. Il ministro ha tracciato la roadmap. Primo step: riconoscimento dello Stato di Palestina. “I fatti sul campo abbreviano i tempi, purché si risolva il nodo Hamas e la sua ala militare”, ha tagliato corto Tajani. Condizioni parlamentari soddisfatte, ora l’orizzonte si avvicina.
L’Italia accelera sul fronte umanitario. “Incontro decisivo a Palazzo Chigi con la Giordania per Gaza”, ha svelato il titolare della Farnesina. Nomina flash: l’ambasciatore Francesco Archi è il nuovo inviato speciale. “Beni alimentari in arrivo a inizio novembre: non un giorno di ritardo”.
Su una presenza militare italiana, Tajani usa toni netti: “Prematuro, ma pronti al 100%. Stiamo trasformando il cessate il fuoco in pace vera”. Replica identica dal collegamento lampo con Agorà su RaiTre: “Se arriva la richiesta, l’Italia risponde presente”. Il piano Trump è chiaro: forza multinazionale a Gaza per stabilizzare il territorio. “Con la nostra esperienza in zone calde del mondo, faremo la differenza”, martella Tajani. “Parlamento coinvolto al 100%, e mi aspetto unità totale tra i partiti: è una questione di Stato”.
Fulmineo il passaggio sugli scontri di ieri sera a Udine. “Estremisti pro-Palestina hanno caricato polizia e carabinieri per sabotare Italia-Israele”, denuncia Tajani. Solidarietà totale: “Ai due giornalisti feriti e a tutte le forze dell’ordine che hanno tenuto il campo”.
“L’antisemitismo è un veleno da estirpare ovunque, con ogni arma a disposizione”, tuona il ministro. Messaggio inequivocabile, senza sconti. L’aula si ferma per i tre carabinieri uccisi ieri nel Veronese. Tajani li ricorda uno a uno: nomi, gesta, sacrificio. Deputati in piedi, applauso interminabile. L’Italia unita nel dolore, pronta a onorare i suoi eroi sul campo e oltre.