Tassi Bce penalizzano l’eurozona, manifatturiero aggrava calo a giugno

Tassi Bce penalizzano l’eurozona, manifatturiero aggrava calo a giugno
Christine Lagarde
3 luglio 2023

L’industria manifatturiera dell’area euro accusa il peggor andamento da tre anni a questa parte, secondo le indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti. E gli economisti di S&P Global, che curano queste inchieste (indici Pmi) puntano il dito sugli effetti della stretta monetaria operata dalla Bce. A giugno l’indice Pmi sul manifatturiero dell`eurozona è calato a 43,4 punti, dai 44,8 di maggio e a fronte di una soglia di neutralità a 50 punti. Si tratta del valore più debole da 37. L’inchiesta riporta netti cali della domanda di beni, con deboli prestazioni delle vendite soprattutto evidenti in Austria, Germania e Italia. In particolare, il livello occupazionale è diminuito per la prima volta da gennaio 2021 e l`ottimismo delle aziende è crollato al livello minimo in sette mesi.

Le imprese manifatturiere dell`eurozona a giugno, nel mezzo di questa debolezza dell`economia del settore, hanno incrementato i loro sforzi nell`utilizzare le scorte esistenti. Il crollo della richiesta di beni destinati alla produzione e le condizioni degli approvvigionamenti in notevole miglioramento hanno contribuito ad un nuovo forte declino dei costi medi di acquisto, mentre i prezzi di vendita sono di nuovo crollati e al tasso più veloce in tre anni. Sercondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank, citato da S&P “è sempre più evidente che il settore industriale ad alta intensità di capitale sta reagendo negativamente all`impennata del tasso d`interesse della Bce. Le aziende intervistate hanno ridotto i loro livelli occupazionali per la prima volta da gennaio 2021, e l`attività di acquisto è calata ad uno dei tassi peggiori dell`indagine”.

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Ancora tagli dei prezzi di vendita 

 

“I tagli dei prezzi di vendita per il secondo mese consecutivo non destano nessuna sorpresa considerata la debolezza della domanda e il rapido tasso di deflazione dei costi. Geograficamente parlando, la contrazione è stata generale – prosegue – visto che a giugno tutte le quattro nazioni principali dell`eurozona sono rimaste in contrazione. In termini di nuovi ordini, in Germania la debolezza della domanda è più pronunciata, seguita dall`Italia e dalla Francia. I tempi medi di consegna continuano a normalizzarsi, con il rispettivo indice che ha segnalato che da febbraio le aziende campione dell`eurozona stanno ricevendo le loro consegne più rapidamente rispetto al mese precedente. Mentre sembra che le aziende non si lamentino più di tanto dei tempi medi di consegna, la carenza di materiale rimane ancora un problema persistente”.

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