Economia

Telecomunicazioni, via libera di Tim e Cdp alla società della rete unica

Via libera da Tim e Cdp alla creazione della società della rete unica nazionale attraverso l’integrazione con Open Fiber. Un punto di svolta per le telecomunicazioni del Paese, sottolineano le due società che hanno sottoscritto la lettera di intenti. Il primo passo per la realizzazione di una società della rete digitale italiana in fibra è l’accordo sottoscritto da Tim con Kkr e Fastweb per la creazione di FiberCop, la newco in cui verranno conferite la rete secondaria di Tim (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e quella in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint venture con Fastweb.

Tim ha accettato l’offerta vincolante di 1,8 miliardi da parte del fondo Usa, che acquisterà il 37,5% di FiberCop mentre Fastweb avrà il 4,5% a seguito del conferimento del 20% attualmente detenuto in FlashFiber. Tim deterrà il restante 58%. La rete in fibra sarà realizzata dalla newco sulla base del modello di coinvestimento aperto all’ingresso di tutti gli altri operatori. “E’ il calcio di inizio per una nuova fase nel settore delle telecomunicazioni”, ha commentato Alberto Calcagno, Ad di Fastweb. “L’adesione di Cdp, che adesso è più vicina, toglie qualsiasi dubbio sul ruolo di pivot che FiberCop svolgerà nel chiudere definitivamente il gap delle reti a banda ultralarga nel paese”.

L’obiettivo finale dell’operazione è la realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale (AccessCo) attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber. Sarà Tim a detenere la maggioranza della nuova società delle reti: deterrà almeno il 50,1% ma attraverso un meccanismo di governance condivisa con Cdp sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. AccessCo sarà aperta anche ad altri investitori e sarà caratterizzata dall’assenza di legami di integrazione verticale rispetto ai servizi di accesso alla rete.

Per definire i valori degli asset destinati a confluire in AccessCo – e le relative quote di partecipazione – le parti incaricheranno valutatori terzi per avviare i relativi processi di due-diligence relativi a FiberCop e Open Fiber. Prima della fusione, è previsto che Tim conferisca in FiberCop un ulteriore ramo d’azienda che consiste nella rete primaria funzionale alle attività operative di FiberCop. Il processo di due-diligence è atteso entro la fine dell’anno nell’ottica di raggiungere un eventuale accordo di fusione non oltre il primo trimestre 2021.

Soddisfatto l’Ad di Cdp, Fabrizio Palermo: “Con il supporto degli azionisti abbiamo tracciato il percorso che, dopo l’approvazione da parte delle autorità di regolazione e di vigilanza, potrà consentirci di creare una rete tlc di ultima generazione, necessaria per la competitività del Paese e cruciale per il rilancio dell’economia. L’impegno di Cdp in questo dossier è stato massimo e conferma il sostegno già avviato da anni per lo sviluppo della fibra ottica in Italia. La firma del memorandum – ha sottolineato – rappresenta il primo importante passo verso la realizzazione di un’infrastruttura digitale unica in banda ultralarga, che potrà garantire parità di accesso a tutti gli operatori, velocità, affidabilità e distribuzione capillare”.

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