Terremoto a Ischia, due vittime e alcuni dispersi. “Abbiamo avvertito forte boato”

Terremoto a Ischia, due vittime e alcuni dispersi. “Abbiamo avvertito forte boato”
22 agosto 2017

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 e’ stata registrata a Ischia e sulla Costa Flegrea, ieri alle ore 20,57. Il primo bilancio parla di due morti e 25 feriti di cui due in pericolo di vita e almeno 15 dispersi tra Forio e Casamicciola. Una delle due vittime è una donna anziana morta a Casamicciola (area metropolitana di Napoli) dopo essere stata colpita da calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Secondo un ufficiale della Guardia di Finanza almeno sei edifici sono crollati a Casamicciola e sotto le macerie di una palazzina ci sarebbe un intero nucleo familiare composto da sette persone. Un boato e poi una scossa sussultoria: e’ quanto hanno avvertito turisti e abitanti di molti comuni dell’isola di Ischia. A raccontarlo all’Agi e’ Gennaro Raucci, napoletano che ha una casa a Lacco Ameno e che in quel momento si trovava in un ristorante in localita’ Fango. “Abbiamo avvertito un forte boato, sembrava fosse esploso qualcosa a poca distanza da noi, e subito dopo il pavimento ha cominciato ad ondeggiare a lungo – racconta – con una scossa ancora piu’ intensa di quella che ho avvertito nel 1980. In contemporanea e’ andata via la luce. Nel ristorante eravamo tutti nel panico. Dopo esserci rifugiati sotto il tavolo, appena la scossa e’ terminata, abbiamo guadagnato l’uscita. Anche il ristoratore ci ha detto di andare via. Tornando a casa in auto ho potuto vedere alcune tettoie e porzioni di edifici crollati, ma nulla di grave. So pero’ che ci sono stati crolli importanti a Casamicciola”. Il sisma s’è registrato ad una profondita’ di 5 chilometri con epicentro a mille metri dal Faro di Punta Imperatore sulla costa occidentale dell’isola. La scossa ha fatto tremare l’isola del Golfo di Napoli.

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Numerosi i crolli e evacuazioni a Ischia.  Nel comune di Casamicciola sono crollate una palazzina abitata in piazza Maio e una chiesa del Purgatorio e ci sarebbero alcuni feriti e dispersi. L’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno e’ stato evacuato dopo l’individuazione di alcune crepe, ad eccezione di cinque pazienti intubati. Sono in atto verifiche da parte della Protezione civile Regione Campania. Nessun paziente e nessun operatore dell’ospedale Anna Rizzoli e’ rimasto ferito, fa sapere l’Asl di Napoli 2 Nord, precisando che al momento vengono assistiti circa 60 pazienti gia’ in precedenza in degenza presso il Rizzoli e 26 persone feritesi a seguito della scossa. Al momento viene utilizzato solo il piano terra della struttura per garantire l’attivita’ di radiologia diagnostica e i laboratori di analisi. Inoltre, restano ospitati nel reparto di rianimazione i pazienti che sono in attesa di essere trasferiti attraverso il ponte aereo allestito dal servizio di elisoccorso. I degenti meno gravi sono stati rivalutati e dimessi, gli altri sono stati spostati provvisoriamente in spazi antistanti l’ospedale in attesa che le protezione civile allestisca nelle prossime ore un ospedale da campo. Tutto il personale e’ stato richiamato in servizio, annullando permessi e ferie. Il personale dell’ospedale sta lavorando temendo di dover accogliere un piu’ elevato numero di feriti.

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Le squadre che al momento stanno effettuando i controlli, sono state attivate immediatamente poiche’ erano impegnate sull’isola per Il servizio antincendio boschivo. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha gia’ allertato l’intera struttura regionale di Protezione civile. E’ stata allestita, ed e’ pienamente operativa, un’area di pronto soccorso esterna all’ospedale Rizzoli, in attesa delle verifiche di staticita’ sulle strutture. La Protezione civile della Campania, precisa anche che sono pronti i trasferimenti in eliambulanza ed idroambulanza dei pazienti ricoverati nel reparto rianimazione. Attiva la rete del soccorso 118. Sono inoltre disponibili 3 traghetti Medmar e Caremar per eventuali ulteriori trasferimenti. A Ischia si tramanda il ricordo del terremoto del 28 luglio 1883 di magnitudo 5,3 nella localita’ di Casamicciola che causo’ 2.300 morti.

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Subito è scattato il piano di emergenza sanitario per i soccorsi alla popolazione di Ischia. Gia’ disposta l’unita’ di crisi del Cardarelli di Napoli per eventuali necessita’ di trasporto in eliambulanza. La Protezione civile conferma che parte dell’ospedale di Ischia e’ stato evacuato per verifiche strutturali. Sui luoghi interessati dai crolli sono al lavoro squadre di volontari della protezione civile regionale. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e’ in contatto continuo con la Protezione Civile e con le istituzioni territoriali campane per seguire gli sviluppi conseguenti al sisma. Ischia e’ un’isola vulcanica che nei secoli ha dovuto convivere con il rischio dei terremoti, al pari della vicina area dei campi flegrei. I terremoti piu’ forti verificatisi nell’isola, una dozzina dal 1228, non sono peraltro mai stati seguiti da eruzioni. Il 28 luglio 1883 la parte occidentale fu devastata da un sisma di magnitudo 5,3 con epicentro nella localita’ di Casamicciola che causo’ 2.300 morti. Un sisma entrato persino nella lingua italiana, con il detto “qui succede Casamicciola” a indicare un disastro imminente, e che segno’ profondamente Benedetto Croce: il filosofo allora 17enne in vacanza nell’isola sopravvisse al sisma ma perse i genitori e la sorella.

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