Cultura e Spettacolo

“The Young Pope” fiction tv, Sorrentino: mio Papa misterioso, umano tra umani

E’ già stata venduta in 110 Paesi la serie tv diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino “The Young Pope”, in onda dal 21 ottobre su Sky Atlantic. La serie è stata presentata oggi a Roma dal regista e dal protagonista Jude Law, e il produttore Lorenzo Mieli, di Wildside, ha annunciato che Sorrentino è già al lavoro per scrivere la seconda stagione. Protagonista della serie è un Papa, Pio XIII, giovane, misterioso, che si nasconde per suscitare maggiore interesse nei suoi confronti, in bilico tra modernità e tradizione, ironico, scaltro, pieno di dubbi, sicuramente imperscrutabile, circondato da una curia dove dominano vecchie consuetudini e strategie di potere. “Il clero è sempre stato rappresentato o nella sua infallibilità o, soprattutto dagli americani, nella sua malvagità – ha affermato Sorrentino – l’idea era di raccontare il clero per quello che è: esseri umani tra gli umani, con i loro pregi e i loro difetti, i loro limiti, le loro capacità, le loro incapacità: questo credo non sia mai stato fatto prima”. Jude Law ha spiegato: “Mi sono fatto guidare dal mondo di Paolo, dalla sua regia, per riuscire a tratteggiare un personaggio credibile, che all’età di 47 anni potesse arrivare al papato, guardando sempre al suo passato da orfano e stabilendo le sue regole di comportamento: quel suo essere pronto ad accogliere o ad escludere, quel suo lasciare tutti ad interrogarsi su quello che gli passa per la testa”. Law, grande estimatore di Sorrentino, ha affermato: “La chiarezza di Paolo, la sua visione, è una combinazione perfetta di composizione estetica e cuore, e il compito dell’attore è essere il ponte tra le due cose”.

“The Young Pope”, frutto di una coproduzione internazionale tra Sky, Hbo e Canal +, è costato 40 milioni di euro, e ha un cast internazionale: oltre a Jude Law, Diane Keaton, Scott Shepherd, Cécile de France, Javier Càmara, Ludivine Seigner, James Cromwell e Silvio Orlando, che interpreta il Segretario di Stato, esperto di trame vaticane. Lo stesso Orlando ha sottolineato la novità che rappresenta questa serie nel panorama della tv italiana: “Alla fine del film mi sono sentito come la Cristoforetti, reduce da una missione internazionale nello spazio” ha ironizzato l’attore, che ha detto: “Questo è stato un vero laboratorio audiovisuale, la tv è interessata alla ricerca, spero si ristabilisca una vera dialettica tra produzione e autori”. Sorrentino ha sottolineato quanto sia fruttuoso questo scambio tra produzione e autori: “Questa meravigliosa opportunità consente di fare, per la tv, un cinema d’autore poderoso, lungo, che è sempre più difficile fare. Questo è possibile farlo grazie all’intelligenza dei committenti, che hanno reso possibile due condizioni necessarie: libertà creativa e una disponibilità economica importante”.

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