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Tokyo2020, Pellegrini diventa membro del Cio

Federica Pellegrini è stata eletta membro Cio in rappresentanza degli atleti che hanno votato al Villaggio olimpico. La nuotatrice azzurra resterà in carica fino al 2028 e sarà di conseguenza in Giunta Coni fino a quella data. Nello sport italiano l’unico precedente è quello di Manuela Di Centa. L’azzurra è risultata terza tra gli eletti. Al primo posto il cestista spagnolo Pau Gasol, al secondo la ciclista polacca Maja Martina Wloszczowska. Quarto il fiorettista giapponese Yuki Ota. L’azzurra ha concluso il suo percorso olimpico e sarà nuovamente in gara con l’International Swimming League il 26 agosto a Napoli.

Federica Pellegrini si è detta “molto contenta” di essere stata eletta nella Commissione atleti del Comitato internazionale olimpico (Cio). Parlando oggi a Casa Italia con i giornalisti italiani, la campionessa del nuoto ha detto che restare in questo mondo era un suo “sogno”. “Francamente non me lo aspettavo, anche perché sapevo che non avremmo potuto fare al Villaggio troppa campagna elettorale, perché fino al 2 ero impegnata in vasca, poi abbiamo fatto l’ultima rincorsa cercando i voti lì nella mensa del Villaggio”, ha detto Pellegrini. “Devo dire – ha continuato – che sono molto contenta anche per il fatto di avere subito la possibilità, dopo l’ultima Olimpiade, di rimanere nel mio mondo e fare qualcosa di concreto per il mio mondo era un sogno a cui non volevo credere e ora si è esaudito”.

Pellegrini ha segnalato che c’è stata la più alta affluenza alle urne. Hanno votato 6.825 atleti, pari a un’affluenza del 61,25 per cento, con 30 candidati. Oltre ai 380 atleti italiani – ha detto Pellegrini – “si sono aggiunti quasi 1.300 voti in più”. L’atleta azzurra ha avuto 1.358 voti. “Questo è per me un grandissimo attestato di stima”, ha commentato. Pellegrini ha assicurato che sarà “totalmente dalla parte degli atleti”. Di sicuro “quello del nuoto è un tema caldo anche per il periodo dal quale veniamo e comunque molte piccole realtà hanno sofferto della chiusura degli impianti e ci sono piccole realtà che non riescono a sopravvivere con due mesi di chiusura”. “Restare nel mio mondo e poter fare qualcosa per il mio mondo era un sogno” ha concluso l’atleta.

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