Torna l’ora legale: ma 350mila italiani dicono basta al cambio orario

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Stanotte, 30 marzo 2025, alle 2 in punto, le lancette degli orologi italiani devront essere spostate un’ora in avanti: torna l’ora legale. Un rito che si ripete due volte l’anno, ma che per molti non è affatto indolore. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e l’associazione Consumerismo No Profit, il passaggio tra ora solare e ora legale comporta effetti negativi su salute, energia, bollette, ambiente e tasche dei cittadini. Tanto che già 350mila italiani hanno firmato una petizione online per chiedere al Governo di rendere l’ora legale permanente tutto l’anno.

I vantaggi energetici

Sul piano energetico, l’ora legale sembra portare benefici concreti. Secondo i dati di Terna, negli ultimi 10 anni l’adozione dell’orario legale ha permesso un risparmio di 11,7 miliardi di kWh, traducibili in una minore spesa sulle bollette degli italiani per circa 2,2 miliardi di euro. Non solo: questo risparmio si accompagna a una riduzione significativa delle emissioni di CO2, compresa tra 160.000 e 200.000 tonnellate annue. Un taglio che, in termini ambientali, equivale all’assorbimento di anidride carbonica prodotto da 2 a 6 milioni di nuovi alberi piantati. Numeri che fanno riflettere sui possibili benefici di un’ora legale permanente.

Gli effetti sulla salute

Se da un lato ci sono vantaggi energetici, dall’altro il cambio orario ha un costo per la salute umana. “Il passaggio tra ora legale e ora solare altera la ritmicità circadiana, l’orologio biologico che regola il nostro organismo”, spiega Alessandro Miani, presidente di Sima. Questo squilibrio influisce su pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Studi internazionali, come quello dell’Università di Stoccolma, hanno rilevato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva al ritorno all’ora solare. A ciò si aggiungono disturbi del sonno, che colpiscono una larga fetta della popolazione, con ricadute su concentrazione, umore, rendimento scolastico e lavorativo, oltre che sulle relazioni personali.

Incidenti, criminalità e suicidi

Il passaggio stagionale dell’orario non è solo una questione di salute. Ricerche hanno evidenziato un aumento degli incidenti stradali e sul lavoro nei giorni successivi al cambio, soprattutto con il ritorno all’ora solare. Al contrario, durante i mesi di ora legale si registra una diminuzione fino al 13% degli incidenti ai pedoni, grazie alla maggiore visibilità serale. In Australia, uno studio ha甚至 collegato il cambio orario a un incremento dei suicidi nelle prime settimane successive. E poi c’è il tema della sicurezza: con l’ora solare, le ore di buio serali si allungano, favorendo un possibile aumento di reati come furti e rapine.

Verso l’ora legale permanente

Per tutte queste ragioni, Sima e Consumerismo No Profit hanno lanciato una petizione rivolta al Governo Meloni, chiedendo l’abbandono definitivo dell’ora solare e l’adozione dell’ora legale tutto l’anno. “È una possibilità prevista dall’Unione Europea”, sottolinea Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo. Nel 2019, infatti, una Direttiva UE ha lasciato agli Stati membri la libertà di scegliere il proprio fuso orario, auspicando però un coordinamento per evitare problemi a commerci e spostamenti transfrontalieri.

L’Italia potrebbe dunque seguire l’esempio di altri Paesi e dire addio al doppio cambio annuale.Il ritorno dell’ora legale stanotte non è solo un ajuste di lancette, ma un tema che divide e appassiona. Da una parte i benefici economici e ambientali, dall’altra i costi per la salute e la sicurezza. La petizione, forte delle sue 350mila firme, è un segnale chiaro: per molti italiani, il gioco non vale la candela. E voi, cosa ne pensate?