Economia

Toys ‘R’ Us chiude 700 negozi Usa

Internet batte Toys ‘R’ Us. Come dire che il luogo delle magie e dei sogni dei bambini che prendono realtà, il negozio di giocattoli, deve sottostare alle regole del mercato di oggi per cui tutto si compra online. E non regge al confronto. La famosa catena con oltre 65mila impiegati in tutto il mondo, ha annunciato la chiusura dei suoi negozi negli Stati Uniti, oltre 700 in cui lavorano più di 30mila persone che rischiano di perdere il lavoro. E anche gli altri punti vendita all’estero sono in serio pericolo. L’annuncio da parte dell’azienda arriva sei mesi dopo l’avvio della procedura di bancarotta. Da settembre Toys ‘R’ Us è in amministrazione controllata, ma non trova accordi con i creditori per la ristrutturazione del debito e deve arrendersi, come ha sottolineato il suo amministratore delegato Dave Brandon, che ha parlato di “un giorno profondamente triste”. Nel resto del mondo si parla di riorganizzazione e processi di vendita dei negozi in Asia, Germania, Austria e Svizzera. Per ora restano aperti quelli di Polonia, Francia, Portogallo, Spagna e Australia e si cercano acquirenti anche per il Regno Unito, dove ce ne sono un centinaio, in cui lavorano circa 3000 persone.

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