Cronaca

Tre evasi dal carcere di Favignana, c’è anche un ergastolano. Usate lenzuola

C’e’ un ergastolano fra i tre evasi dal carcere di Favignana. La fuga e’ avvenuta nella notte e i detenuti, dopo aver segato le sbarre della cella, hanno usato le lenzuola come funi. Lo riferisce il Sappe, il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria sottolineando che non e’ certo che i tre abbiano lasciato l’isola.  L’ergastolano e’ Adriano Avolese, originario di Pachino (Siracusa) e condannato per omicidio. Gli altri due sono di Vittoria (Ragusa): Giuseppe Scardino e Massimo Mangione che avrebbero dovuto finire di scontare la pena rispettivamente nel 2032 e nel 2037. Donato Capece, segretario generale del Sappe denuncia il sistema delle carceri, “farraginoso” e che “non regge piu'”. “La sicurezza interna delle carceri – afferma – e’ stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento e dalla mancanza di personale”. In merito agli evasori, per il Sappe, “essendo tutti e tre siciliani, si sono sicuramente organizzati: stiamo infatti appurando se sono ancora sull’isola oppure con qualche appoggio hanno già raggiunto la costa trapanese”. Ora è caccia aperta ai tre. “L’antiscavalcamento non funziona, monitor vecchi e pochi agenti di guardia – continua a denunciare il sindacato -. Per tornare a garantire una sicurezza h 24 nelle sezioni ci vogliono più uomini. Il sistema carcerario fa così acqua da tutte le parti, lo diciamo da sempre. Il ministro della Giustizia prima di altre misure dovrebbe pensare a mettere in sicurezza gli istituti penitenziari”, conclude Capece che punta il dito contro la vigilanza dinamica e il carcere aperto.

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