Trump avvia grande retata contro immigrati illegali

Trump avvia grande retata contro immigrati illegali
22 giugno 2019

Scattano raid contro gli immigrati entrati illegalmente negli Usa ordinati da Donald Trump. “Per le persone che verranno prese dagli agenti dell’Ice c’e’ gia’ un ordine di rimpatrio”, afferma il presidente americano su Twitter. “Sono persone che hanno cercato di sfuggire alla legge e alla giustizia. Persone che devono tornare nei loro Paesi. Hanno violato la legge venendo nel nostro Paese e rimanendovi”. Trump in un tweet di qualche giorno fa aveva parlato della “deportazione” di milioni di persone.

In pratica, il servizio americano per l’immigrazione e le dogane (Ice, nell’acronimo in inglese) realizzera’ retate di massa in dieci citta’ a partire da domenica per espellere le famiglie prive di documenti che hanno ricevuto l’ordine di allontanamento. E’ la concretizzazione della minaccia anticipata su Twitter dal presidente Donald Trump lunedi’ scorso. Secondo i media americani, l’operazione potrebbe interessare fino a 2000 famiglie di immigranti privi di documenti nelle citta’ di New York, Miami (Florida), Houston (Texas), Los Angeles e San Francisco (California), Chicago (Illinois), Atlanta (Georgia), Baltimora (Maryland), New Orleans (Louisiana) e Denver (Colorado). Secondo il Washington Post, ha ordinato l’operazione lo stesso Trump, che del resto lunedi’ scorso aveva twittato che l’Ice avrebbe dato il via a breve l’espulsione di “milioni” di immigrati senza documenti negli Stati Uniti.

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Il direttore ad interim del servizio dogane, Mark Morgan, ha chiarito con l’ABC News che parlare di “milioni” di persone e’ sbagliato. Ma lo stesso Morgan aveva annunciato nei giorni scorsi di aver pianificato un’operazione contro circa 2.000 famiglie di immigranti privi di documenti che sono da poco arrivati ni Stati Uniti. L’Ice a febbraio aveva inviato una lettera a queste famiglie, gia’ sottoposte a processo rapido e a ordini di espulsione, per informarle che avevano fino a marzo per cooperare con le autorita’ e lasciare volontariamente il Paese. Aveva anche fatto capire che se quelle famiglie non collaborassero con l’Ice, gli agenti potrebbero cercare di trovarli e deportarli.

“(Questa operazione) inviera’ un messaggio potente agli individui nei Paesi del triangolo settentrionale (dell’America centrale): non venire, non correre rischi”. Il tweet di Trump e le dichiarazioni di Morgan hanno aumentato la paura tra la popolazione senza documenti e hanno sorpreso gli attivisti perche’ e’ decisamente inusuale che l’Ice fornisca in anticipo i dettagli su un raid o un’operazione su larga scala. L’operazione dovrebbe iniziare domenica e durare diversi giorni, in cui l’Ice userebbe le camere d’albergo per trattenere temporaneamente genitori e figli fino a quando tutti i membri della stessa famiglia non saranno riuniti per essere espulsi, scrive il Washington Post.

Intanto, l’Unicef fa sapere che “circa 15.500 bambini e giovani migranti sono stati registrati dalle autorità messicane per la migrazione nei primi quattro mesi dell’anno, 130 al giorno”. Una cifra, come sottolinea il direttore dell’Unicef, Henrietta Fore, dopo tre giorni di missione in Messic, “in aumento di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. “La maggior parte di questi bambini e giovani provengono da Honduras, Guatemala ed El Salvador, paesi dove il tasso di omicidi adolescenziali è tra i più alti al mondo”. Secondo lo stesso Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, il Messico è stato per decenni un paese di origine, di transito e di destinazione per le famiglie in fuga dalla povertà, dalla violenza delle bande, dall’estorsione e dalle minacce di morte. In sostanza, “se non si affrontano le cause profonde di questi flussi migratori, è improbabile che la situazione cambierà”.

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