Trump contro Germania su auto tedesche. Spirano venti di guerra commerciale

Trump contro Germania su auto tedesche. Spirano venti di guerra commerciale
26 maggio 2017

Il presidente Usa Donald Trump ha lanciato la sfida contro l’export di auto tedesche negli Usa, dando un segnale delle crescenti tensioni commerciali transatlantiche. La stampa tedesca ha scritto che Trump avrebbe detto ai leader della Ue che i tedeschi sono “pessimi, davvero pessimi” e oggi a Taormina il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, confermando il senso delle dichiarazioni del presidente Usa, ha cercato di gettare acqua sul fuoco dell’ultima polemica scoppiata da quando Trump è arrivato alla Casa Bianca con la sua agenda protezionista. Suggerendo che le parole di Trump sono state tradotte male, Juncker ha confermato che il presidente Usa durante i colloqui sul commercio a Bruxelles ha sollevato la questione del vasto surplus commerciale della Germania con gli Usa. “Non voglio commentare, ma devo farlo” ha detto il capo dell’esecutivo Ue che è incaricato delle relazioni commerciali del blocco con il resto del mondo. “Non è vero che l’approccio del presidente sia stato aggressivo, è un problema di traduzione” ha detto al G7 a cui partecipano anche Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel. “Non ha detto che i tedeschi si comportano male, ha detto che abbiamo un problema, non era aggressivo”. Anche il consigliere economico di Trump Gary Cohn ha detto che lo scambio di vedute è stato amichevole, ma sul tavolo è stato posto un problema importante per l’amministrazione Trump. “Ha detto che sono pessimi per il commercio, ma non ha un problema con la Germania” ha detto Cohn ricordando le origini tedesche del padre di Trump. Il presidente “ha detto: ‘non ho un problema con al Germania, ho un problema con il commercio tedesco’” ha ribadito Cohn. Secondo la stampa tedesca Trump ha avuto parole dure per colossi dell’auto quali Volkswagen, BMW e Mercedes che vedono milioni di auto negli Usa e ha promesso che li fermerà. Per lo Spiegel Trump si sarebbe lamentato dicendo: “vedere milioni di auto (tedesche) vendute negli Usa…terribile. Lo fermeremo”.

Qualunque sia l’esatta verità, il problema non ha impedito a Trump e Merkel di passare qualche momento lieto insieme a Taormina, dove all’avvio del G7 sono stati visti ridere in compagnia della britannica Theresa May e del presidente Ue Donald Tusk. I collaboratori di Juncker ad aprile sono stati accusati di aver divulgato i dettagli di una cena con la May sulla Brexit. Le indiscrezioni sono comparse anche sulla stampa tedesca e Tusk all’epoca aveva avvertito che la mancanza di privacy renderà impossibili i colloqui sull’uscita di Londra dalla Ue. Oggi ha lanciato un avvertimento dello stesso tenore. “Non voglio partecipare a questa cultura di fughe di notizie permanenti” ha detto Tusk. “La diplomazia oggi ha bisogno di idraulici professionisti piuttosto che di diplomatici indiscreti” ha aggiunto, giocando sul significato della parola inglese “leak”, “fuga di notizie”, ma anche e soprattutto “perdita” d’acqua o liquido. La questione delle auto tedesche esplode sullo sfondo dei timori dei partner Usa nel G7 per l’agenda ‘America First’ di Trump, che potrebbe comportare misure protezionistiche in grado di riportare indietro il calendario di decenni in tema di liberalizzazioni commerciali tra le maggiori economie mondiali. Durante la campagna elettorale Trump ha accusato la Cina, la Germania e altri Paesi che hanno grossi avanzi commerciali con gli Usa di distruggere posti di lavoro e la prosperità degli americani con l’aiuto di manipolazioni dei cambi. Dalla sua elezione non ha adottato misure protezionistiche significative e la Ue ha interpretato l’intesa sulla liberalizzazione di alcuni mercati con la Cina come un segnale che la politica commerciale dell’amministrazione Trump sarà guidata dalla flessibilità e dal pragmatismo.

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