Trump fa marcia indietro e dopo quattro anni ammette: “Barack Obama è nato negli Usa, punto”

Trump fa marcia indietro e dopo quattro anni ammette: “Barack Obama è nato negli Usa, punto”
17 settembre 2016

Donald Trump ha finalmente ammesso di credere che Barack Obama sia nato negli Usa, contrariamente a quanto sostenuto più volte in passato. Dopo aver lasciato parlare diversi ex militari decorati nel corso di un evento a Washington, il candidato repubblicano ha ripreso la parola per mettere fine a una storia che si trascinava da giorni e di cui stavano discutendo i media di tutta America. “Il presidente Barack Obama è nato negli Stati Uniti, punto. Adesso torniamo a lavorare per rendere l’America grande ancora”, ha detto. Non una parola in più a parte un attacco diretto alla sua sfidante Hillary Clinton. Trump ha così voluto chiudere con le polemiche sulla questione del reale luogo di nascita del presidente americano, dopo che in passato aveva appoggiato il movimento dei “birthers”, coloro che ritengono che Obama sia nato in Kenya o in Indonesia e non nelle Hawaii. “Hillary Clinton ha iniziato nel 2008 una cosa a cui io metto fine”, ha continuato Trump facendo riferimento al fatto che durante le primarie contro Obama di quell’anno Clinton non avesse mai detto nulla sulle mail fatte circolare da alcuni suoi sostenitori, che mettevano in dubbio i natali americani di Obama. In realtà non è vero, come hanno sostenuto altri politici tra cui Ted Cruz, che fu Clinton a iniziare il dibattito sul luogo di nascita di Obama. Furono con buone probabilità dei suoi sostenitori a far circolare la teoria e a dargli esposizione mediatica. Ma, come scrive Politico, queste voci giravano da tempo all’interno del mondo dei cospirazionisti che sostengono inoltre che Obama sia di fede musulmana.

Ma perché la questione è così importante? Lo è per via del fatto che il ruolo di presidente americano può essere assunto solo da un cittadino nato negli Stati Uniti (e quindi automaticamente americano, visto che vige lo ius soli). Sostenere che Obama non sia nato in Usa significa negare la sua presidenza e ammettere che il certificato di nascita del presidente sia un falso, come peraltro scritto più volte dai suoi detrattori. Inoltre, è importante ricordare che fu proprio Trump tra il 2011 e il 2012 a ritornare continuamente su questo tema. Il passaggio più importante fa riferimenti a un tweet diventato ormai storico, datato 6 agosto 2012: “Una fonte estremamente credibile ha chiamato il mio ufficio e mi ha detto che il certificato di nascita di @BarackObama è un falso”. Una posizione che il miliardario mantenne per anni e che solo negli ultimi mesi ha deciso di cambiare, seguendo una strategia generale attraverso la quale sta cercando di spostarsi in area moderata. Intanto, ieri Clinton ha attaccato direttamente il miliardario, chiedendogli di chiedere scusa a Obama e ai cittadini americani per non aver mai negato le teorie complottistiche sui natali del presidente. Trump non ha chiaramente chiesto scusa e anzi ha rilanciato puntando il dito contro l’ex first lady per aver iniziato la questione, lasciando in realtà la situazione ancora aperta, sperando che Clinton commenti e provi a difendersi. Sul tema è intervenuto anche Obama, scherzando. “Non ho mai avuto dubbi sul mio luogo di nascita”, ha detto commentando dalla Casa Bianca a margine di un incontro sugli accordi commerciali con i Paesi del Pacifico. La Casa Bianca invece ha ricordato che non ci sono prove per dire che è stata Hillary Clinton a iniziare la polemica sul luogo di nascita di Barack Obama, in riferimento a quanto insinuato da Trump.

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