Salute e Benessere

Tumore del colon-retto, casi in aumento tra i giovani: le terapie mirate cambiano la prognosi

Il tumore del colon-retto è oggi una delle principali emergenze oncologiche in Italia, con oltre 50.000 nuovi casi ogni anno e un preoccupante incremento tra i pazienti sotto i 50 anni. A dirlo è l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, che conferma il secondo posto di questa neoplasia per incidenza, subito dopo la prostata negli uomini e la mammella nelle donne. Le innovazioni terapeutiche e l’approccio multidisciplinare, tuttavia, stanno riscrivendo le prospettive di sopravvivenza anche nei casi più complessi.

Nuove frontiere nella chirurgia delle forme metastatiche

“Il cancro del colon-retto nella sua forma oligo-metastatica rappresenta una delle sfide più attuali della chirurgia oncologica”, spiega Christian Cotsoglou, direttore della Struttura complessa di Chirurgia II della Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza. In questi casi, la malattia presenta poche metastasi localizzate e può beneficiare di un trattamento chirurgico personalizzato.

La scelta della terapia, sottolinea l’esperto, dipende da fattori come la modalità di presentazione, la carica tumorale, l’aggressività biologica e la sede delle lesioni. Negli ultimi vent’anni, l’evoluzione delle terapie mirate ha ampliato in modo significativo le possibilità di intervento, offrendo ai pazienti una prognosi sensibilmente migliorata rispetto al passato. “Il successo terapeutico – aggiunge Cotsoglou – si fonda sulla sintonia tra chirurghi, oncologi, radiologi e radioterapisti: è la forza dei gruppi multidisciplinari a fare davvero la differenza”.

Le metastasi epatiche, una sfida sempre più affrontabile

Oltre il 20% dei pazienti riceve la diagnosi quando il tumore si è già esteso al fegato. In questi casi, le metastasi epatiche rappresentano il principale ostacolo alla guarigione. Solo il 20-25% di tali lesioni è tecnicamente resecabile al momento della scoperta.

La sopravvivenza media senza intervento chirurgico resta tra i 12 e i 20 mesi, ma con una resezione epatica curativa, le possibilità di vivere oltre cinque anni salgono fino al 50%. Un risultato impensabile fino a due decenni fa.

I “farmaci intelligenti” che riscrivono la storia naturale della malattia

L’introduzione delle Target Therapies, i cosiddetti “farmaci intelligenti”, ha rivoluzionato il trattamento del colon-retto metastatico. Questi farmaci agiscono in modo selettivo sulle cellule tumorali, bloccando i meccanismi di crescita e diffusione. Grazie a tali terapie, molti pazienti hanno sperimentato una vera e propria retro-stadiazione tumorale, ovvero una riduzione della malattia che rende possibile l’intervento chirurgico precedentemente escluso.

Questo progresso ha favorito un’evoluzione sinergica tra più discipline: chirurgia, oncologia medica, radioterapia e radiologia interventistica collaborano oggi in modo integrato, offrendo ai pazienti un percorso terapeutico sempre più efficace e personalizzato.

Una speranza concreta per i pazienti

L’approccio multidisciplinare e le terapie mirate hanno quindi trasformato la gestione del tumore del colon-retto, aprendo la strada a trattamenti combinati che possono garantire remissioni durature. Come conclude il dottor Cotsoglou, “la vera chiave del successo sta nella collaborazione: solo unendo le competenze si può dare una risposta concreta a una malattia che, pur restando tra le più diffuse, oggi fa sempre meno paura”.

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Redazione