Cronaca

Turisti spagnoli truffati a Palermo, 500 euro per un’ora di carrozza

Cinquecento euro per un’ora di carrozza nel centro storico di Palermo. Non è il prezzo di una suite di lusso, ma quello che una coppia di turisti spagnoli ha dovuto sborsare ieri mattina per un giro turistico che si è trasformato in una truffa dalle proporzioni clamorose.

L’episodio, che ha scosso l’amministrazione comunale fino ai suoi vertici, riapre con forza il dibattito sulla regolamentazione del settore e sulla tutela dell’immagine turistica della città.

I due visitatori, ignari della trappola in cui stavano cadendo, hanno accettato la proposta del vetturino per quello che doveva essere un romantico tour della città. Al termine del percorso, però, si sono trovati di fronte a una richiesta economica che ha dell’incredibile: quasi 500 euro per sessanta minuti di “servizio”.

La reazione non si è fatta attendere. Sconvolti dall’accaduto, i turisti hanno raccontato l’esperienza ad alcuni cittadini palermitani che, senza esitazione, hanno allertato le autorità comunali. L’assessore al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli si è precipitato sul posto, accompagnando personalmente la coppia negli uffici della Questura per formalizzare la denuncia.

L’ira del Comune: “Basta tollerare questi episodi”

“Ho voluto subito manifestare il sostegno dell’amministrazione comunale a questi turisti che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze a Palermo. Ho scelto di mostrare loro un volto diverso della nostra città, quello positivo, quello onesto”, ha detto Ferrandelli.

Parole che suonano come una dichiarazione d’intenti, ma che arrivano dopo l’ennesimo episodio che macchia la reputazione turistica del capoluogo siciliano. L’assessore alle Attività Produttive Giuliano Forzinetti non ha usato mezzi termini: “Quanto accaduto è di una gravità assoluta e rappresenta la punta di un iceberg che questa amministrazione non intende più tollerare. Pagare quasi 500 euro per un giro in carrozza è una truffa inaccettabile che danneggia l’immagine della nostra città e offende chi ogni giorno lavora onestamente nel settore turistico”.

La sua reazione tradisce una frustrazione crescente verso un fenomeno che, evidentemente, non è isolato. Le conseguenze potrebbero essere severe. Forzinetti ha annunciato l’avvio di “tutti gli accertamenti necessari per identificare con precisione i responsabili”, non escludendo “la revoca dell’autorizzazione, qualora emergano altre violazioni accertate”.

Una minaccia concreta che testimonia la volontà dell’amministrazione di fare pulizia in un settore troppo spesso caratterizzato da episodi di malcostume.

Oltre la truffa: il futuro del turismo siciliano

Il caso riaccende i riflettori sul controverso mondo delle carrozze turistiche, da tempo al centro di polemiche per le condizioni degli animali e i comportamenti poco trasparenti di alcuni operatori. L’amministrazione comunale ha già avviato un “percorso di conversione delle licenze dei veicoli a trazione animale in elettrico”, ma i tempi della burocrazia sembrano non tenere il passo con l’urgenza del problema.

Dietro i 500 euro della truffa si nasconde una questione più ampia: quella di una città che fatica a proteggere i propri visitatori e, di riflesso, la propria reputazione. In un momento in cui il turismo rappresenta una delle principali voci dell’economia siciliana, episodi come questo rischiano di compromettere anni di sforzi per rilanciare l’immagine di Palermo come destinazione accogliente e sicura.

Resta da vedere se le promesse di rigore si tradurranno in azioni concrete o se, come troppo spesso accade, la vicenda finirà nell’oblio dopo i primi giorni di indignazione. I turisti spagnoli, intanto, torneranno a casa con un ricordo amaro della Sicilia. E questo, forse, è il danno più grave di tutti.

Pubblicato da
Redazione