“Tutto può accadere a Broadway”, al cinema il 29 ottobre

Esce in sala giovedì 29 ottobre 2015, “Tutto può accadere a Broadway”, acclamato ritorno sul grande schermo di Peter Bogdanovich, presentato con grandissimo successo di critica e pubblico alla 71 edizione della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. Il film è ambientato a New York. Arnold Albertson (Owen Wilson), un regista di successo teatrale e televisivo, arriva nella Grande Mela per mettere in scena la sua ultima produzione di Broadway. La protagonista dello spettacolo sarà sua moglie (Kathryn Hahn), accanto a lei il divo del cinema Seth Gilbert. La prima sera che Arnold si trova a New York, chiede la compagnia di una escort a un servizio apposito, che gli manda una giovane e affascinante ragazza: Isabella (Imogen Poots). Nel corso della serata Arnold le regala 20mila dollari; in cambio però Isabella dovrà lasciare il suo lavoro e intraprendere la carriera dei suoi sogni, quella di attrice. Interamente girato nella sua città, New York, ritratta in maniera romantica, Bogdanovich torna dopo dodici anni di assenza dal grande schermo con una commedia romantica vecchio stile, con tocchi della classica screwball comedy, genere che lo ha visto grande protagonista con i suoi primi classici, i successi di pubblico e di critica “Ma papà ti manda sola” e “Paper Moon – luna di carta”, così come nelle pellicole di culto “E tutti risero” e “Rumori fuori scena”. Noto per le sue grandi capacità di lavorare con gli attori, a cominciare dal premiato film “L’ultimo spettacolo” per arrivare al più recente “Hollywood Confidential”, per “Tutto può accadere a Broadway”, Bogdanovich ha messo assieme un cast stellare, in cui svettano Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Will Forte, Kathryn Hahn e Rhys Ifans, tutti al massimo della loro forma.

Peter Bogdanovich e la sua ex moglie Louise Stratten hanno concepito la storia e scritto la sceneggiatura quindici anni fa. All’epoca, la Stratten avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Isabella Patterson, ora affidato a Imogen Poots, mentre John Ritter sarebbe stato Arnold, adesso incarnato da Owen Wilson. Ma dopo la morte prematura e tragica di Ritter, Bogdanovich e la Stratten hanno deciso di mettere da parte il progetto. Diversi anni dopo, quando Bogdanovich è diventato amico di Owen Wilson, gli ha parlato del ruolo di Arnold e della sceneggiatura, mentre i due vedevano una puntata dietro l’altra di Breaking Bad e Mad Men nella casa di Malibu di Wilson, decidendo di rilanciare il progetto, con Wilson nella parte di Arnold. Ed è così che è iniziato il viaggio di “Tutto puo’ accadere a Broadway” verso il grande schermo. La Stratten ha suggerito a Bogdanovich di andare da due suoi amici, gli acclamati realizzatori Wes Anderson e Noah Baumbach, chiedendo loro di partecipare come produttori esecutivi. “Hanno letto lo script e mi volevano dare una mano”, ricorda Bogdanovich. “Entrambi sono miei fan, come io lo sono nei loro confronti. La produttrice Holly Wiersma è rimasta coinvolta quando i suoi amici Christa Campbell e Lati Grobman le hanno raccontato di cosa si trattava, dopo averne sentito parlare dalla figlia di Bogdanovich, Antonia. E’ così che lei ha scoperto cheBogdanovich cercava qualcuno per produrre e trovare i finanziamenti del film. Owen Wilson è stato il primo a essere scelto per il film. Come ricorda il regista, “E’ uno dei pochi attori moderni che è una star del cinema, nel senso che possiede una personalità affascinante, evidente in tutto quello che fa. Io adoro parlare con lui e in generale il fatto di essere amici. Così, gli ho chiesto se avrebbe volute fare questa commedia.

Lui l’ha letta e mi ha detto che era troppo slapstick. Allora, ho tolto molti di quei momenti, che erano stati scritti per John Ritter, visto che erano la sua specialità. Owen, d’altro canto, è in grado di trovare delle battute fantastiche. Lui ha cambiato diversi dialoghi del film, rendendoli molto divertenti. Non dimentichiamoci che lui ha iniziato come sceneggiatore dei primi tre film di Wes Anderson”. “E’ complicato spiegare la storia, sostiene Bogdanovich. “In sostanza, parla di una ragazza che fa la escort e il modo in cui diventa una star del cinema, grazie a delle strane coincidenze. E’ questa la storia. Tutte le persone che vediamo nel film, ricoprono un ruolo nel farla arrivare a quel punto, volontariamente o meno. Il film parla delle coincidenze della vita. Le cose che ottiene accadono grazie a una serie di strane coincidenze. Robert Graves, il mio sceneggiatore preferito, ha detto che nella sua vita gli è capitata una tale serie di coincidenze, che lui ha iniziato a ritenerle quasi come una cosa normale!”. Non mancano diversi cameo, compresi degli attori che avevano dei ruoli importanti in precedenti film di Bogdanovich, come Tatum O’Neal, Colleen Camp e Joanna Lumley. Anche Michael Shannon e il regista Quentin Tarantino, conoscenti di Bogdanovich, sono impegnati in brevi apparizioni mentre Graydon Carter (direttore di Vanity Fair) recita nei panni dell’autista della limousine di Owen Wilson.

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