Cronaca

Possibili testate nucleari sull’incrociatore russo Moskva affondato

L’ammiraglia russa nel Mar Nero, la Moskva, affondata ieri dopo un’esplosione a bordo, potrebbe aver trasportato testate nucleari, almeno due, secondo esperti ed analisti citati dal Daily Mail che chiedono un’indagine di emergenza sulla minaccia atomica. Il Moskva, un incrociatore missilistico dell’era sovietica, è affondato vicino al porto di Sebastopoli dopo che l’Ucraina ha dichiarato di aver colpito la nave con due missili da crociera, facendola ribaltare. La Russia ha ammesso che la nave è affondata dopo un incendio e un’esplosione a bordo, ma non ha detto cosa abbia causato l’incendio. Mykhailo Samus, direttore di un think tank militare con sede a Leopoli, Andriy Klymenko, editore di Black Sea News e il quotidiano ucraino Defense Express hanno tutti lanciato l’allarme che la Moskva è stata progettata per trasportare testate che potrebbero essere inserite nel muso dei suoi missili supersonici P-1000, progettati per eliminare le portaerei americane. 

“A bordo della Moskva potrebbero esserci testate nucleari – due unità”, ha detto Samus, mentre Klymenko ha invitato altre nazioni del Mar Nero – Turchia, Romania, Georgia e Bulgaria – a insistere per una spiegazione. E sulla nave da guerra Moskva affondata nel Mar Nero, il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato un post su Twitter deridendo la Marina russa: “Il ministero della Difesa ucraino ricorda alla Marina russa che lo stretto del Mar Nero è chiuso solo all’ingresso”, si legge in un post sul social network. “La parte della vostra flotta che resta a galla ha ancora una via d’uscita”. La Russia ha affermato che un incendio a bordo ha causato l’esplosione di munizioni, ma l’Ucraina ha sostenuto di aver preso di mira l’incrociatore con missili di fabbricazione ucraina introdotti di recente.

Sul fronte guerra, intanto, la procura generale ucraina parlando di un evento accaduto ieri, 14 aprile, denuncia che sette civili sono stati uccisi e altri 27 sono rimasti feriti dal fuoco russo su autobus impiegati per l’evacuazione nella regione orientale di Kharkiv. “I militari russi hanno aperto il fuoco sugli autobus per l’evacuazione dei civili nella località di Borova. Secondo le prime informazioni, sette persone sono state uccise e 27 ferite”, ha scritto la procura su Telegram. E cresce sempre più il numero di persone che hanno lasciato l’Ucraina. Sono più di cinque milioni, infatti, gli ucraini che hanno abbandonato il loro paese dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) recensiva oggi precisamente 4.796.245 rifugiati ai quali bisogna aggiungere, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), circa 215.000 non-ucraini fuggiti anch’essi dai bombardamenti russi del Paese.

“L’equipaggio russo non ha potuto essere salvato”

L’equipaggio dell’incrociatore russo Moskva, colato a picco ieri nel Mar Nero, non ha potuto essere salvato. E’ quanto ha detto oggi un ufficiale militare ucraino, affermando che Mosca non avrebbe “perdonato” Kiev per aver affondato questa nave, “simbolo delle sue ambizioni imperialiste”. “Siamo pienamente consapevoli che non saremo perdonati per l’attacco della Moskva”, ha detto in un briefing Natalia Gumenyuk, portavoce del comando militare della regione meridionale dell’Ucraina. “Abbiamo osservato le imbarcazioni che cercavano di aiutarla, ma anche le forze della natura erano dalla parte dell’Ucraina”, perché “una tempesta ha impedito il salvataggio dell’incrociatore e l’evacuazione dell’equipaggio”, ha affermato.

“Siamo consapevoli che gli attacchi contro di noi si intensificheranno, che il nemico si vendicherà, che ci saranno attacchi missilistici e bombardamenti di artiglieria. Siamo pronti, li contrastiamo. Ci sono attacchi contro di noi, anche missilistici”, ha detto ancora la portavoce. Ma ha aggiunto di non poter fornire dettagli per il momento sulla sorte dell’equipaggio, “per mancanza di dati attendibili”. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato ieri che l’equipaggio – più di 500 persone – è stato “evacuato su altre navi della flotta del Mar Nero nelle vicinanze”. Ma non ha specificato se si trattava dell’intero equipaggio o fornito dettagli. Mosca non ha confermato che la Moskva avesse subito un attacco missilistico, dicendo semplicemente che a bordo della nave era scoppiato un incendio. E che l’incrociatore è poi affondato nel tentativo di rimorchiarlo al porto più vicino. Natalia Gumenyuk ha confermato che l’Ucraina ora si aspetta ritorsioni da Mosca, che ha già colpito la scorsa notte una fabbrica di armi a Sudovest di Kiev che ha prodotto i missili Neptune usati, secondo gli ucraini, contro la Moskva, e ha minacciato di intensificare i suoi attacchi contro la capitale.

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