Politica

Ue, acquisto congiunto di munizioni da fornire all’Ucraina

Nella sessione “Jumbo” del Consiglio Ue Affari esteri e Difesa svoltosi oggi a Bruxelles, 18 Paesi (17 Stati membri più la Norvegia) hanno firmato il progetto dell’Agenzia Europea per la Difesa (Eda) per l’acquisto congiunto di munizioni da fornire all’Ucraina. L’Italia non compare per ora tra i firmatari semplicemente perché al Consiglio non era presente il Ministro Crosetto, che “sottoscriverà il progetto con firma disgiunta”, hanno fatto sapere fonti diplomatiche a Bruxelles. I ministri hanno approvato la proposta dell’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Comune, Joesep Borrell, e del commissario Ue all’Industria, Thierry Breton, che prevede tre diversi “binari” (“tracks”) in risposta alle urgenti richieste dell’Ucraina.

Il primo binario, sostenuto con lo stanziamento di 1 miliardo di euro dallo “European Peace Faciity” (Epf), il fondo che ha finanziato finora le forniture di armamenti all’Ucraina, riguarda la consegna immediata di munizioni di artiglieria di calibro 155 e i missili terra-aria che richiede l’Ucraina, prelevati dagli stock nazionali esistenti negli Stati membri. I fondi serviranno a ricostituire questi stock nazionali, nei paesi che vi attingono per approvvigionare l’Ucraina, quando sono già stati effettuati gli ordini per ricostituirli. Il secondo binario è quello degli acquisti congiunti di munizioni e missili effettuati dall’Eda, oppure da gruppi di Stati membri (più la Norvegia), che sarà finanziato con un altro miliardo aggiuntivo.

“L’obiettivo è di consegnare le armi all’Ucraina rapidamente”, ha detto Borrell alla fine della riunione del Consiglio, e le gare d’appalto dovrebbero essere organizzate, ha aggiunto, in modo da “poter passare gli ordinativi all’industria entro la fine di maggio”. L’Alto Rappresentante ha confermato che gli Stati membri firmatari dell’accordo dell’Eda “sono per ora 17 più la Norvegia, ma – ha riferito – so che altri stanno finalizzando la loro posizione, e che alla fine i paesi partecipanti saranno circa 20”. Il terzo binario è quello dell’aumento della capacità produttiva dell’industria europea della difesa, e qui, ha rilevato Borrell, “la Commissione europea dovrà svolgere pienamente il suo ruolo”. L’accordo dell’Eda sull’acquisto congiunto di munizioni ed è collegato, ma non coincidente, con eventuali altre iniziative per l’acquisto congiunto (“Joint Procurement”) di armamenti da parte di consorzi di paesi dell’Ue.

Va precisato che nel quadro del progetto dell’Eda non è previsto un rimborso per gli acquisti congiunti di munizioni volti alla ricostituzione delle scorte nazionali degli Stati membri (come invece è possibile nel “primo binario”). Borrell ha anche riposto a,una domanda sul futuro ulteriore finanziamento dello “European Peace Facility”, che ha ormai quasi esaurito i fondi. “Spero di sì”, che saranno stanziate nuove risorse, ha detto l’Alto Rappresentate. “Se ne sta parlando in Consiglio, si parla di 3,5 miliardi di euro aggiuntivi. I ministri degli Esteri hanno deciso che ne discuteranno, ma non posso dire che c’è già un accordo. E’ evidente che con questi 2 miliardi oggi per le munizioni all’Ucraina abbiamo finito le risorse disponibili. Se vogliamo fare di più, dovremo avere più soldi, e penso – ha concluso Borrell – che di questo si parlerà al prossimo Consiglio europeo”, giovedì e venerdì a Bruxelles.

Come risponderà l’Italia alla richiesta di trasferimento immediato all’Ucraina degli stock nazionali di munizioni? La domanda è stata rivolta al ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha incontrato i giornalisti nel pomeriggio a margine della riunione del Consiglio. “Il problema – ha risposto Tajani – è fare in fretta, produrre in fretta e consegnare le munizioni al governo Ucraino. Il governo italiano ha l’autorizzazione del Parlamento di inviare materiale militare fino alla fine dell’anno, e qualora si dovesse decidere di inviare altro materiale militare, il Parlamento verrà informato attraverso il Copasir”.

E in seguito, “ogni qualvolta ci sarà un altro invio”, il governo “informerà preventivamente il Copasir così come è successo con l’ultimo pacchetto”. Ma oggi, ha spiegato il ministro, “l’accordo è sugli appalti, sugli acquisti comuni, spendendo una cifra di 2 miliardi. Un miliardo è stato finalizzato a un milione di pezzi di munzioni, che saranno acquistati e inviati. Stiamo individuando dei cluster, dei gruppi di società esperte in materia”. “La gara d’appalto – ha continuato il Tajani – sarà limitata a società in grado di produrre munizioni, il dibattito è ancora in corso. L’Italia è parte integrante di tutto. Vedremo – ha concluso – quali sono le società che partecipano”.

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