Ultim’ora – Vietato mettere l’ombrellone in spiaggia: se ti becca la MUNICIPALE ti spenna | Paghi più di multa che per una crociera sul Nilo

ombrellone in spiaggia - foto ilfogliettone.it

ombrellone in spiaggia - foto ilfogliettone.it

Un messaggio chiaro per tutti coloro che pensano che la spiaggia libera sia davvero… “libera”: ecco cosa si rischia

Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate 2025 arriva un “carico” di sole cocente, voglia di relax ma anche… un’ondata di polemiche, a proposito del tema delle spiagge. A far discutere, in queste settimane, non è soltanto il “classico” caro-lettini, con prezzi che in alcune località toccano cifre astronomiche, ma anche un’altra questione particolarmente “spinosa”.

Molti cittadini si sono visti recapitare sanzioni anche salate dopo aver sistemato, senza pensarci troppo, la propria attrezzatura balneare in spazi apparentemente liberi. Ma quanto è realmente “libera” una spiaggia libera? La risposta, come spesso accade in Italia, sta nel mezzo: le spiagge sono parte del demanio pubblico, ma questo non significa che ogni gesto sia concesso senza conseguenze legali.

La legge italiana parla chiaro, soprattutto quando si tratta di occupazione di suolo pubblico. Anche un ombrellone o un telo sistemato in modo apparentemente innocente può quindi, proprio per questa ragione, costituire una violazione. E in particolare questo avviene quando i cittadini “abbandonano” sul posto oggetti per “prenotare” – si fa per dire – lo spazio prima dell’arrivo effettivo. Questo comportamento, spesso tollerato nel passato, oggi è sorvegliato con attenzione, e può portare a sanzioni da parte della polizia municipale.

Nel mirino non ci sono soltanto quelli che sono stati già definiti i “furbetti dell’ombrellone”, che vogliono accaparrarsi il posto migliore ma, e questo è un problema grande, anche i semplici turisti, che sono totalmente ignari delle regole. La stretta arriva dopo numerosi casi segnalati, e coinvolge soprattutto i comuni con forte afflusso turistico, dove si cerca di garantire equità e legalità nell’uso delle spiagge.

“Il mio ombrellone è diventato un problema legale”

Andiamo innanzitutto a chiarire che essere multati perché si è piantato un ombrellone in spiaggia può sembrare esagerato ma, alla fine, si tratta di qualcosa che è perfettamente legale. Secondo l’articolo 1161 del Codice della navigazione, si parla di occupazione abusiva del suolo demaniale. Questo reato può portare a multe fino a 516 euro, e nei casi più gravi può scattare persino l’arresto fino a 6 mesi.

Gli oggetti – ombrelloni, sdraio, teli – possono anche essere sequestrati dalle autorità. Non importa che l’intenzione non fosse dolosa: la legge tutela lo spazio pubblico per evitare abusi e garantire la fruizione equa da parte di tutti. Inoltre, molti stabilimenti balneari hanno in concessione porzioni di spiaggia che non possono essere occupate liberamente da chi non ha pagato i servizi.

Spiaggia resti (Leggo) Ilfogliettone

Come evitare sanzioni e godersi il mare… in sicurezza

Spieghiamo in ogni caso che è possibile evitare le multe. E per farlo, come è chiaro, bisogna conoscere le regole locali, con norme che ovviamente possono variare da comune a comune. Alcune spiagge libere sono soggette a regolamenti stringenti proprio per garantire ordine e sicurezza. Se non trovi segnali espliciti, informati presso il comune o la polizia municipale: la disinformazione, in poche parole, non ti salverà da una sanzione…

E poi, tematica che “scotta” soprattutto in questi giorni, attenzione anche alle zone gestite da stabilimenti balneari. Perché anche se una parte della spiaggia sembra libera, potrebbe far parte, appunto, di una concessione. In quel caso, piantare un ombrellone senza permesso è una violazione. L’unica alternativa è chiedere l’autorizzazione al gestore oppure dirigersi verso tratti realmente liberi e autorizzati per l’uso individuale. Fra gli altri aspetti sottovalutati anche l’acquisto di merci contraffatte in spiaggia. Si tratta di tutt’altro tema, ma anche questo comportamento è punibile: la Legge n. 99 del 2009 prevede multe da 100 a 7.000 euro, e in casi specifici può scattare il reato di incauto acquisto (art. 712 c.p.) con arresto fino a 6 mesi.