Un dispositivo subacqueo per studiare la Terra dai fondali marini

Un dispositivo subacqueo per studiare la Terra dai fondali marini
5 gennaio 2024

Avere informazioni in tempo reale per studiare la struttura della Terra, i disastri naturali, gli oceani e le aree marine in profondità e, non ultimo, supportare gli studi sul clima: queste e infinite altre le potenzialità dello Smart Cable, un dispositivo subacqueo innovativo installato da un team di ricercatori e tecnologi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel settore occidentale del Mar Ionio, al largo della Sicilia orientale.

Lo Smart Cable (Science Monitoring And Reliable Telecommunications) – informa l’Ingv – è un prototipo costituito da un cavo di circa 21 km comunemente usato per le telecomunicazioni, equipaggiato con 3 ripetitori tecnologicamente sofisticati e distanziati a 6 km l’uno dall’altro in grado di misurare tutte le variabili ambientali e sismologiche in real time. Lo Smart cable, ora funzionante a 2.000 metri di profondità a circa 30 km al largo di Catania, è parte di una infrastruttura per la ricerca in ambiente marino profondo, gestita congiuntamente da Ingv e Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che comprende alcune stazioni di monitoraggio che costituiscono uno dei nodi osservativi del programma europeo Emso (European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory).

 

Il progetto Insea

 

Il prototipo di Smart Cable, la cui idea progettuale è stata concepita nell’ambito della Joint Task Force (Jtf) costituita tra International Telecommunications Union (Itu), World Meteorological Organization (Wmo) e Intergovernmental Oceanographic Commission (Ioc) dell’UNESCO, è stato realizzato nell’ambito del progetto InSEA, coordinato dall’Ingv e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il programma Pon Ricerca e Innovazione – Azione II.1 Infrastrutture di Ricerca.

“L’utilizzo di cavi di telecomunicazione sottomarini innovativi, ovvero equipaggiati con strumentazione geofisica e ambientale, rappresenta una soluzione per estendere le osservazioni ad aree marine mai raggiunte, per avere accesso in tempo reale alle osservazioni e per supportare gli studi sul clima, sugli oceani, sulla struttura della Terra e sui disastri naturali”, dichiara Giuditta Marinaro, Responsabile dell’unità funzionale Ricerche multidisciplinari sulle interazioni Geosfera-Oceano-Atmosfera della Sezione Roma 2 dell’Ingv.

 

Esperimento pilota

 

Angelo De Santis, già ricercatore dell’Ingv e Coordinatore scientifico del Progetto InSea, aggiunge: “I dati acquisiti da una futura rete di Smart Cables andrebbero a integrarsi con i dati delle reti osservative terrestri e spaziali, rendendo più fitta ed estesa la rete di osservazione globale. L’applicazione di questa nuova tecnologia al monitoraggio dell’ambiente marino profondo del bacino occidentale dello Ionio contribuirà a migliorare le conoscenze sui cambiamenti climatici, gli effetti antropici e i rischi naturali che possono interessare quell’area”.

Massimo Chiappini, direttore del dipartimento Ambiente dell’Ingv, sottolinea: “L’installazione dello Smart Cable rappresenta un esperimento pilota di rilevanza internazionale cui stanno guardando molte comunità scientifiche, in particolare la Jtf. Il successo di questo esperimento apre nuove possibilità di collaborazione con il settore delle Telecomunicazioni e con il settore della Blue Economy”. Alla costruzione dello Smart Cable – conclude la nota – ha provveduto la Guralp Systems, la logistica per la sua installazione è stata fornita dalla società italiana Elettra Tlc per mezzo della nave posacavi Antonio Meucci, con il supporto della società italiana di servizi marittimi Aalea per le operazioni sottomarine.

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