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Un esercito di topi in campo contro le mine e la tubercolosi

Nelle grandi città sono un flagello quasi impossibile da estirpare ma, se usati in modo adeguato, i topi possono diventare utilissimi per salvare vite umane. E’ quanto ha scoperto l’Ong belga Apopo, che in Africa utilizza ratti giganti per attività di sminamento e individuazione della tubercolosi. I topi vengono addestrati a Morogoro, in Tanzania. Jared Mkumba, coordinatore del programma di addestramento, spiega come funziona: “In queste scatole abbiamo sotterrato mine antiuomo, i topi devono passarci sopra, e se sentono l’odore dell’esplosivo grattano. Se trovano l’esplosivo, ottengono una ricompensa”. Che è una siringa-biberon con frullato di banana e burro di arachidi. Ogni anno le mine antiuomo uccidono da 15 a 20.000 persone nel mondo, soprattutto bambini. Ma i topi pesano molto meno di quel che serve a far esplodere uno di questi ordigni di morte. Non appena finito l’addestramento, i roditori saranno inviati in Mozambico, Angola e Cambogia, paesi martoriati da guerre civili per decenni, ancora oggi devastati dalle mine. Grazie a loro, l’Ong Apopo ne ha già neutralizzate 83.000.

L’olfatto potentissimo dei topi ha anche altre potenzialità finora inespresse: in un laboratorio, Violet e Oprah passano giornate intere a “sniffare” campioni di muco da ospedali vicini, e sono in grado di identificare l’odore dei batteri della tubercolosi, che ogni anno uccide un milione di persone. Christophe Cox, direttore di Apopo, spiega: “In media rispetto agli ospedali individuiamo il 40% in più di casi di pazienti positivi alla tubercolosi. Finora credo che abbiamo salvato già più di 10.000 persone. Nei laboratori medici erano state testate come negative, sarebbero tornate a casa e avrebbero contagiato altre persone”. Il metodo non è stato ancora omologato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma funziona e, soprattutto, è velocissimo: un solo topo può processare 100 campioni in 20 minuti, mentre un laboratorio medico ci metterebbe quattro giorni.
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