Cultura e Spettacolo

Un trionfo per il Museo Riso di Palermo: la Sicilia contemporanea si fa arte

Il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea Riso di Palermo si afferma come protagonista sulla scena nazionale, conquistando il secondo posto al Piano per l’arte contemporanea (Pac 2025) del ministero della Cultura. Con il progetto “Percorsi di Memoria #3”, il Riso si aggiudica un finanziamento di quasi 150 mila euro, interamente destinato all’acquisizione di opere che arricchiscono la sua collezione permanente. Un risultato che proietta la Sicilia al centro del dibattito culturale contemporaneo.

Un riconoscimento nazionale

Il Pac 2025, con un budget di 3 milioni di euro, è tra le principali iniziative italiane per l’arte contemporanea, articolandosi in acquisizione, produzione e valorizzazione di donazioni. Il Riso si distingue nella linea dedicata alle opere degli ultimi 70 anni, grazie a un progetto che intreccia memoria e identità siciliana con linguaggi artistici innovativi. “Questo traguardo è motivo di orgoglio,” dichiara l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato. “Conferma la capacità del Riso di proporre progetti di alto valore culturale.”

Le opere al centro del progetto

Al cuore di “Percorsi di Memoria #3” ci sono tre video-opere del duo Masbedo e un lavoro inedito di Flavio Favelli. I Masbedo esplorano temi complessi: Protocol (2018) riflette su controllo e censura, ispirandosi a Vittorio De Seta; Videomobile (2018), realizzato per Manifesta 12, attraversa i luoghi del cinema palermitano; Blind Mirrors (2019) intreccia la danza Tamil con riflessioni su potere e alterità.

Favelli, maestro del collage, presenta un’opera del 2024 per la mostra La Sicilia e altre figure. Rielaborando 89 copertine della rivista “Sicilia” (1953-1982) con pubblicità vintage, crea una narrazione visiva che fonde cultura alta e popolare, dando nuova vita alla memoria iconografica dell’isola.

“Un museo pubblico ha il dovere di raccogliere i segni del proprio tempo,” sottolinea la direttrice Evelina De Castro, che guiderà il progetto con la curatrice Rosaria Raffaele Addamo. Le opere acquisite non sono solo oggetti d’arte, ma narrazioni che raccontano la Sicilia attraverso prospettive inedite, collegando passato e presente.

Il successo del Riso è un segnale della vitalità culturale siciliana. In un’epoca in cui l’arte contemporanea è spesso percepita come distante, il museo dimostra che può essere un ponte verso la comprensione del nostro tempo. Resta aperta una questione: riuscirà la Sicilia a trasformare questo momento in un ruolo duraturo nel panorama culturale internazionale?

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Redazione