Un tweet della Difesa scatena l’inferno, tra Lega e M5s non c’è più pace

Un tweet della Difesa scatena l’inferno, tra Lega e M5s non c’è più pace
Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta
5 maggio 2019

Ennesima lite tra i due alleati di governo. M5S e Lega trovano sempre nuovi terreni di scontro, in un’escalation ormai inarrestabile man mano che ci si avvicina alle Europee. Questa volta è la sicurezza il nuovo campo di battaglia. Dove si sono consumati anche nuovi screzi tra il ministero della Difesa e quello dell’Interno. Tutto comincia da un tweet pubblicato dal ministero della Difesa: “4 maggio pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche salvati dalla Marina Militare. Il ministro Elisabetta Trenta si complimenta: grazie al coraggio e alla professionalita’ si e’ evitato il peggio”.

Dopo pochi minuti, pero’ il tweet (che tra i primi like riceve anche quello della Marina militare) viene rimosso. La circostanza non sfugge alla ong “Mediterranea saving humans”, che posta uno screenshot del messaggio twitter pubblicato e poi eliminato, con un commento in cui si chiede: “Che cosa sta succedendo? Milizie pagate da Italia e UE catturano migranti e terrorizzano i nostri pescatori?”. A questo punto e’ di nuovo il ministero della Difesa a precisare, rispondendo su twitter, che quanto riportato dalla stampa “circa un salvataggio della Marina di alcuni pescherecci nei pressi delle acque libiche e’ falso. Appresa la notizia abbiamo provveduto a rimuovere il tweet precedente”. Passa poco e arriva l’attacco frontale del Viminale.

“Anziche’ chiedere alla ‘sua’ Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta – affermano fonti del ministero – si basa sulle agenzie di stampa e poi e’ costretta a rettificare. Non e’ informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e criticare servitori dello Stato come il generale Ricco’ (l’ufficiale che per protesta ha abbandonato la manifestazione Anpi a Viterbo del 25 aprile – ndr). Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di piu'”. La replica della Difesa arriva a strettissimo giro e non e’ meno dura. “Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l’istituzione, usata a fini elettorali. In questo caso per attaccare il ministro Trenta. Non c’e’ molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravita’ dell’episodio. Dispiace che il Viminale, il cui titolare e’ Matteo Salvini, piuttosto che occuparsi della sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l’Italia”.

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E a far quadrato sulla titolare della Difesa arriva tutto l’M5s, con un post sul Blog delle stelle che ripete le stesse argomentazioni della Difesa e aggiunge: “Possiamo comprendere il vivace confronto tra parti politiche, tra ministri, ma oggi si e’ superata una linea rossa. La Trenta non si tocca. Pensate a lavorare”. “Oggi – si legge sul blog – il ministero della Difesa ha rettificato un tweet errato. Una sciocchezza nell’ordinario quotidiano. E cosa e’ accaduto? E’ accaduto che il Viminale ha attaccato senza alcun motivo la ministra. Non c’e’ molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravita’ dell’episodio. Usare una istituzione per muovere un attacco a fini elettorali era qualcosa a cui non eravamo abituati. Con i fatti di Napoli e prima ancora di Torino, Roma e San Donato milanese, non capiamo dove il Viminale trovi il tempo per occuparsi di un tweet. Forse farebbe meglio ad occuparsi della sicurezza del Paese”.

Luigi Di Maio non ha perso l’occasione. “Capisco la difficolta’ della Lega ma non serve che la Lega attacchi il ministro della Difesa Trenta per provare a coprire il caso Siri – ha detto il leader 5stelle – per coprire il caso Siri basta farlo dimettere”. Le opposizioni non stanno sulla pelle. “Non possiamo permetterci il solito teatrino tra M5S e Lega anche sulla Libia – ha commentato la capogruppo del Pd in commissione Esteri, Lia Quartapelle -. Una situazione di conflitto alle porte richiede coesione nazionale, a partire dai ministri del governo governo. Lo spettacolo di tweet cancellati e battibecchi Viminale-Trenta è vergognoso e pericoloso”.

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“La ministra della Difesa Trenta prima saluta con orgoglio un intervento della nostra Marina, poi lo smentisce? Al di la’ della goffaggine, e’ necessario che il Governo chiarisca immediatamente la dinamica e le coordinate dell’intervento che la notte scorsa avrebbe visto la Marina Militare intervenire a tutela di numerosi pescherecci italiani – ha dichiarato Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa -. Cosa e’ accaduto e dove? Quale ‘guardia costiera’ libica avrebbe costituito una minaccia per i pescatori italiani? E con quali mezzi? Rivolgeremo formalmente queste domande in un’interrogazione alla ministra della Difesa”, conclude. Secondo Nicola Fratoianni, esponente de la Sinistra, “il ministero della Difesa smentisce se stesso su quanto accaduto oggi al largo delle coste libiche”. “Prima ringrazia la Marina militare per aver difeso i nostri pescherecci dalle motovedette libiche, poi dice che e’ tutto falso – ha aggiunto il deputato di Liberi e uguali -. Siamo di fronte ad un comportamento francamente inquietante. Chiediamo che la ministra Trenta chiarisca immediatamente. Presenteremo su questo – ha concluso – un’interrogazione al governo per sapere come sono andate davvero le cose”.

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