Il partito di Viktor Orbán – Fidesz – ha vinto le elezioni europee in Ungheria, ma con un risultato inferiore alle aspettative: 44,6% dei voti. E sulla scena politica magiara si segnala con forza il partito di opposizione Tisza, che arriva al 29,7% dei voti e il cui leader, Péter Magyar, oggi ha tradotto il suo successo in declino inesorabile delle politiche di Orban.
“Questa è la fine del Ner, la politica ungherese cambierà da oggi”, ha detto Péter Magyar, commentando i risultati attendibili delle elezioni del Parlamento europeo e delle elezioni locali.
“Questa è la Waterloo della fabbrica del potere di Orbán, l’inizio della fine”.
Ner è acronimo per Egyuttmuködés Rendszere, ovvero “Sistema di cooperazione nazionale”, inizialmente promosso da Orban dopo la vittoria del 2010 con un programma di cambiamenti amministrativi ma diventato sinonimo di sistema del potere ungherese costruito e imprenditori vicini a Fidesz. Anche Magyar arriva dalla cerchia del partito orbaniano. Ex funzionario di Fidesz ed ex marito dell’ex ministro della Giustizia ungherese Judit Varga, Magyar è diventato popolarissimo nel giro di pochi mesi con le sue invettive contro la corruzione e il regime di Orbán.
Tra le altre cose, promette di recuperare i miliardi in fondi UE destinati all’Ungheria che sono stati congelati da Bruxelles per problemi legati allo stato di diritto. “Oggi si sono tenute due elezioni e le abbiamo vinte entrambe”, ha replicato Orbán in un comizio post-elettorale a Budapest, riferendosi alle elezioni amministrative ungheresi che si sono svolte lo stesso giorno. “Abbiamo ottenuto vittorie importanti in una battaglia difficile”.