Uno scienziato di nome Isaac Newton

Newton è stato uno dei tre più grandi scienziati della storia, con Archimede ed Einstein. Ma cos’abbia fatto per meritarsi questo titolo pochi non addetti ai lavori sono in grado di dirlo. Chi era davvero Newton? Il solitario individuo che rise una sola volta nella sua vita e morì vergine? Il paranoico pensatore che mascherò i propri risultati dietro anagrammi e rasentò la pazzia? L’ossessionato alchimista che sperimentò senza sosta e si avvelenò col mercurio? L’eretico teologo che smascherò il dogma trinitario e pretese di interpretare le profezie? Ultimo sognatore, ossessionato alchimista, paranoico pensatore intollerante alle critiche, profondo filosofo della natura per il quale la verità era figlia del silenzio e della meditazione.

Nessuna di queste definizioni riesce però, da sola, a dare l’idea della sua prodigiosa e multiforme attività. Chi fu, veramente, Isaac Newton? Piergiorgio Odifreddi risponde alla domanda con “Sulle spalle di un gigante” (Longanesi, pp. 240, 16,90 euro). L’autore del libro indaga nella mente di Newton, e ci costringe a riconoscere che di fronte ai “Principia” e all'”Ottica”, e al loro enigmatico autore, si può solo tacere e ascoltare estasiati.

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