Usa, la rivincita della carta stampata. Ebook in calo del 10%

Cinque anni fa la maggior parte degli esperti di editoria non erano in grado di dire con precisione come si sarebbe evoluto il mercato dei libri (anche oggi c’è un grande punto di domanda), ma su una questione non avevano alcun dubbio: la carta stampata sarebbe lentamente scomparsa e l’apocalisse sarebbe arrivata in un anno preciso, il 2015. E c’è un dato su tutti che aveva spinto gli analisti in questa direzione. Tra il 2008 e il 2010 le vendite di ebook sono aumentate del 1.260%, diffondendo il panico tra i librai che ormai vedevano le loro librerie come delle vetrine dove i clienti guardavano per poi fare acquisti online. Le vendite dei libri intanto stavano scendendo, le librerie di mezzo mondo rischiavano la chiusura. Tutti credevano che gli ebook, soprattutto grazie al loro costo più contenuto, avrebbero cancellato la carta. Adesso, a cinque anni di distanza, gli Stati Uniti si sono accorti che quella profezia non si è avverata. Lo racconta il New York Times, sostenendo che ci sono molti segni che vanno in questa direzione. Tra i più importanti c’è il fatto che nei primi cinque mesi del 2015 le vendite di ebook sono diminuite del 10%, secondo i dati della Association of American Publishers, che fa riferimento alle vendite di oltre 1.200 editori americani.

Oltre a questo ci sono molti lettori che per primi avevano iniziato a comprare ebook che stanno ritornando alla carta o a entrambi i supporti. Detto questo, un altro elemento interessante che oggi fa pensare come la carta continuerà a esistere ancora per molto tempo è il fatto che i libri in versione digitale rappresentano circa il 20% del mercato. La stessa percentuale di alcuni anni fa. Di fatto nell’editoria non è ancora avvenuta la rivoluzione che ha trasformato il settore dei video e della musica. E anche i primi tentativi di andare nella direzione di Netflix e di Pandora sono falliti. Da ultimo c’è l’esempio di Oyster, il servizio che dava la possibilità di leggere senza alcun limite pagando un abbonamento di 9,95 dollari al mese. Il gruppo di New York lunedì ha annunciato che chiuderà il servizio a breve. Inoltre le vendite di ebook reader sono scese, e secondo diversi sondaggi anche i giovani lettori (che sono nativi digitali) preferiscono la carta.

Un momento molto positivo soprattutto per le librerie indipendenti o specializzate che negli Stati Uniti stanno mostrando segni di forza, dopo aver sofferto per l’arrivo di Amazon. L’American Booksellers Association sostiene che nel 2015 le librerie indipendenti iscritte sono salite a quota 2.227 contro le 1.660 di cinque anni fa. Questi però, scrive il New York Times, sono solo segnali ed è ancora troppo presto per dire che la rivoluzione digitale dell’editoria sia fallita. Stano arrivando nuovi dispositivi sempre meno costosi (l’ultimo tablet di Amazon costa 50 dollari, il primo Kindle costava 400 dollari). E ancora Amazon offre l’accesso a oltre 1 milione di titoli per 10 dollari al mese. Quindi questa crisi digitale potrebbe essere solo una pausa e forse i lettori del futuro snobberanno anche i tablet e gli ebook reader e preferiranno i loro smartphone. E magari la carta scomparirà per sempre. Ma quella delle profezie è solo una materia empirica, non certo una scienza perfetta.

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