Usa, niente laptop e tablet su voli da 8 nazioni musulmane

Usa, niente laptop e tablet su voli da 8 nazioni musulmane
21 marzo 2017

Laptop, tablet e qualsiasi altro dispositivo elettronico le cui dimensioni sono più grandi di quelle di uno smartphone dovranno viaggiare nei bagagli da stiva e non in cabina nei voli diretti negli Stati Uniti e in arrivo da otto nazioni prevalentemente musulmane. Questa misura di sicurezza, volta in teoria a prevenire attacchi terroristici, non varrà per chi parte dalla prima economia al mondo avendo come destinazione quei Paesi. Lo ha deciso l’amministrazione Trump che nelle prossime ore dovrebbe ufficializzare la mossa attraverso il dipartimento di Sicurezza nazionale. Stando a funzionari americani citati dai media Usa, la misura entrerà in vigore da oggi e chiama in causa anche alleati come Giordania e Arabia Saudita, oltre a Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Non è chiaro ancora quali siano le altre quattro nazioni mediorientali che rientrano nella lista nera, l’ennesima messa a punto dalla Casa Bianca: il 27 gennaio scorso Trump aveva firmato un ordine esecutivo che sospendeva temporaneamente l’ingresso nella nazione dei cittadini di sette nazioni prevalentemente musulmane (Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Siria e Yemen); dopo una battaglia legale, il decreto è stato sospeso e sostituito il 6 marzo con una nuova versione da cui – tra le altre cose – è stato eliminato l’Iraq; ma anche il “muslim ban bis” è stato bloccato da un giudice a livello nazionale a poche ore dalla sua entrata in vigore, prevista il 16 marzo.

A comunicare la decisione del dipartimento americano della Sicurezza nazionale è stata la compagnia aerea Royal Jordanian Airlines. Lo ha fatto ieri con un tweet, poi misteriosamente cancellato, in cui ha scritto che i “cellurari e i dispostivi medici sono esclusi” dalla nuova misura di sicurezza, che vale per i voli del gruppo diretti nelle città americane di “New York, Chicago, Detroit, e Montreal”, in Canada. La compagnia aerea ha poi detto a Cnn che verranno forniti ulteriori aggiornamenti , una risposta simile a quella fornita dal ministero guidato da John F. Kelly: “Non abbiamo commenti su potenziali precauzioni per la sicurezza ma forniremo aggiornamenti quando sarà necessario”. Resta da capire quali compagnie aeree saranno toccate dalla decisione di Trump, ma pare che quelle americane non siano condizionate: nessuna di loro vola direttamente in Usa dai Paesi presi di mira. A subire il colpo più duro rischia di essere Emirates, che da Dubai (dove ha sede) conta 119 volti settimanali verso gli Usa oltre a quelli in arrivo dall’Asia e diretti in America, ma che fanno scalo nella città. Etihad, con quartier generale ad Abu Dhabi e nel capitale di Alitalia, ne farà a sua volta le spese. A preoccupare Washington pare sia al-Qaida nella Penisola Arabica (Aqap), che secondo quanto riferisce Cnn sta cercando di costruire bombe contenenti pochi ingredienti metallici proprio per attaccare aerei commerciali. Stando a funzionari citati dall’emittente Usa, Aqap è l’unica organizzazione terroristica che ha dimostrato di avere fatto sforzi costanti per attaccare compagnie aeree.

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