Scienza e Tecnologia

Usa, primo volo per l’aereo spinto dal “vento ionico”

Un aereo spinto da molecole d’aria cariche elettricamente, il “vento ionico”: una tecnologia che sembrava appartenere più alla fantascienza che alla fisica è stata sperimentata con successo dai ricercatori del Mit di Boston in un primo volo già definito storico.

Il processo è noto sotto il nome di elettroaerodinamica, ed in precedenza non era mai stato considerato come una maniera fattibile di far volare un’aeromobile: di fatto, il primo test ha prodotto un volo di circa 55 metri ad una velocità di 4,8 metri al secondo (circa 17 chilmetri orari), non certo supersonica, ma le implicazioni potrebbero essere enormi. L’aereo utilizzato nel test, con un’apertura alare di cinque metri, non possiede alcuna turbina, elica o pannello solare – o se è per questo, qualsiasi parte mobile: è propulso da un sistema composto da due sezioni. A prua sono montati una serie di elettrodi paralleli in grado di produrre un voltaggio enorme (oltre ventimila Volt positivi) – caricando l’aria circostante e separandone gli ioni caricati negativamente; a poppa vi è una serie di alettoni caricati invece a -20mila V.

Gli ioni si muovono quindi dal polo positivo a quello negativo, trascinando con sé le molecole d’aria che formano il cosiddetto “vento ionico”, che fornisce all’aereo la necessaria sostentazione. La tecnologia necessaria alla creazione del vento ionico è nota dagli anni Sessanta, ma veniva considerata troppo inefficiente per essere utilizzata nell’aeronautica. Il test ha dimostrato non solo la possibilità di utilizzo pratico, ma anche che l’efficienza del flusso aumenta con la velocità e dunque in futuro sarà possibile costruire apparecchi più grandi e veloci. Di fatto la teoria prevede per il vento ionico una spinta di 110 newton per kilowatt, contro i 2 newton per kilowatt dei normali motori turbojet.

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