Vaccini al via ed è subito polemica politica su dosi e De Luca (che salta la fila)

28 dicembre 2020

La prima giornata di vaccinazione non poteva trascorrere senza polemiche dal mondo della politica. L’avvio della campagna che dovrebbe durare per quasi tutto il 2021 scatena subito una raffica di critiche per il numero di dosi riservate in questa prima fase all’Italia e per la scelta del presidente della Campania Vincenzo De Luca di farsi iniettare subito l’antidoto al Coronavirus.

Sulle dosi sono tanti a polemizzare perché l’Italia ha ricevuto solo 9.750 dosi, contro le 150mila della Germania. “Come spesso capita con questo governo, noi siamo gli ultimi”, attacca Sestino Giacomoni di Fi, chiedendo “trasparenza”. Poco importa che il ministro Roberto Speranza abbia annunciato che all’Italia arriveranno “450mila dosi a settimana”. A fine giornata il ministero della Salute deve chiarire: “Il ministero della Salute precisa che, come illustrato nel ‘Piano strategico vaccinazione Covid-19’, i contratti con le aziende produttrici dei vaccini sono stipulati direttamente dalla Commissione europea per conto di tutti i Paesi membri dell`Unione”.

In particolare, appunto, “ogni Paese riceve la quota percentuale di dosi spettante in proporzione alla popolazione secondo le stime Eurostat. All’Italia e` destinato il 13,46% di ogni fornitura. Questo equivale a 26,92 milioni di dosi dal contratto con Pfizer-Biontech, di cui 8,749 milioni nel primo trimestre. La consegna della prima delle forniture da 470mila dosi settimanali è programmata per la settimana che sta per iniziare”. Ma c’è anche il caso De Luca e non è solo l’opposizione a protestare. La scelta di farsi iniettare il vaccino, ufficialmente riservato a operatori sanitari e ospiti delle Rsa in questa prima fase, fa arrabbiare anche Nicola Fratoianni di Leu: “E’ del tutto inaccettabile che chi ricopre incarichi pubblici se ne freghi delle regole. Così è solo una dimostrazione di arroganza inaccettabile”.

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Vincenzo De Luca “salta la fila” per il vaccino, mentre chi soffre di malattie importanti aspetta, rincara il senatore della Lega Roberto Calderoli. “Io credo nel vaccino anti Covid e credo che sia la soluzione alla tragedia che viviamo da un anno. Sono un malato oncologico, sono immunodepresso, sono medico ospedaliero ancorché in aspettativa, sono e vicepresidente vicario del Senato, e aspetto diligentemente quando arriverà il mio turno per essere vaccinato, senza saltare alcuna fila”. “Poi – continua – vedo De Luca invece, che in base a non so quale norma, ha potuto vaccinarsi subito, nelle primissime ore, senza fare alcuna coda, precedendo sanitari, anziani e malati.
Che dire? Credo che ci voglia un bel coraggio dopo questo gesto, soprattutto quando ti guardi al mattino allo specchio”.

Bisogna spiegare perché Vincenzo De Luca è stato vaccinato, secondo la leader di Fdi Giorgia Meloni. “Conte, Speranza e Arcuri ci hanno ripetuto ogni giorno che le prime dosi del vaccino sarebbero state riservate agli operatori sanitari e agli anziani delle Rsa. Principio giusto e sacrosanto. Fratelli d’Italia rivolge però una domanda semplice al Governo e pretende una risposta altrettanto semplice: perché il governatore della Campania De Luca è stato vaccinato oggi (ieri, ndr)?”. Continua la Meloni: “Perché non ci risulta che De Luca sia un operatore sanitario o sia ospitato in una casa di riposo. C’è qualcosa che non sappiamo? Esiste una corsia privilegiata per i politici di sinistra? Gli italiani pretendono immediata chiarezza”.

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Vincenzo De Luca “toglie il vaccino a chi ne ha diritto” dicono invece i deputati campani del Movimento 5 stelle in commissione Affari Sociali alla Camera. “Il presidente della Regione Campania oggi (ieri, ndr) si è recato all’ospedale Cotugno di Napoli facendosi vaccinare con una delle prime dosi arrivate in Campania. Il vaccino è un atto responsabile che non può essere oggetto di propaganda o di una corsa a chi è il primo politico a vaccinarsi. Stigmatizziamo questa pessima strumentalizzazione: i vaccini, in questa prima fase, sono destinati esclusivamente a medici, infermieri, operatori sanitari e anziani delle Rsa”. Concludono i parlamentari M5s: “Il comportamento inaccettabile di De Luca segue l`ennesima minaccia di non riaprire le scuole in Campania il 7 gennaio, in contrasto con le indicazioni degli scienziati”.

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