Cultura e Spettacolo

E’ morta Valentina Cortese, l’ultima diva dello spettacolo italiano

Valentina Cortese, una delle attrici più importati del cinema e del teatro italiano a partire dagli anni Quaranta, è morta nella sua casa milanese all’età di 96 anni. Con la sua scomparsa, ha commentato il presidente dell’Agis, l’associazione generale italiana dello spettacolo, Carlo Fontana, “lo spettacolo italiano perde l’ultima diva del cinema e del teatro”. Si tratta di una perdita “ancor più dolorosa – ha aggiunto Fontana – per il sottoscritto, che ha avuto l’onore di conoscerla e frequentarla sin da giovane”. “Dei tanti ricordi che mi legano alla Cortese – ha continuato -, indimenticabile quello legato alla sua interpretazione nei panni di Ilse ne I giganti della montagna, uno dei suoi maggiori successi in ambito teatrale, un mondo nel quale entrò prepotentemente grazie all’incontro con Giorgio Strehler”.

Sulla morte dell’attrice è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, secondo il quale Cortese era “un vero talento milanese che ha lavorato con i grandi maestri del cinema e del teatro italiano e internazionale, regalandoci opere meravigliose e indimenticabili. La nostra vicinanza ai suoi famigliari e ai suoi cari”. La camera ardente di Valentina Cortese sara’ allestita al Piccolo teatro Grassi, la sede storica del Piccolo. I funerali si svolgeranno venerdi’ alle 11 nella chiesa di San Marco. La camera ardente – nello stesso luogo in cui fu allestita la camera ardente di Franca Rame – sara’ aperta domani da mezzogiorno alle 19 e nuovamente venerdi’ dalle 8 alle 11.

Valentina Cortese, secondo critici e protagonisti di cinema e teatro, era l’ultima diva dello spettacolo italiano. In oltre 60 anni di carriera, la Cortese ha preso parte a piu’ di 20 spettacoli teatrali, una decina di produzioni televisive e oltre 80 film. Da tempo gia’ lontana dalle scene, solo due anni fa Francesco Patierno le rese omaggio alla Mostra del cinema di Venezia presentando il film Diva!, che racconta la vita dell’artista. Una vita spesa tra cinema e teatro, in Italia e negli Usa e che l’ha vista protagonista di relazioni importanti come quelle con il direttore d’orchestra Victor de Sabata e con il regista Giorgio Strehler. Dal matrimonio con l’attore Richard Basehart, sposato nel 1951 e da cui divorzio’ nel 1960, ebbe un figlio, Jackie Basehart, attore gia’ scomparso il 16 maggio 2015.

Il suo primo ingaggio fu per il film L’orizzonte dipinto (1940), nel quale copre un ruolo assolutamente secondario, mentre la prima parte importante le venne affidata in La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti nel quale interpreto’ il ruolo di Lisabetta, giovane innamorata del protagonista Neri Chiaramantesi (interpretato da Amedeo Nazzari). Una serie di film di successo, come La regina di Navarra (1942), Orizzonte di sangue (1943) e Quartetto pazzo (1945), la consacrarono a diva del cinema, aprendole la strada per i ruoli di Fantina e Cosette ne I miserabili (1948) di Riccardo Freda. Dal 1948 la Cortese fu sotto contratto con la 20th Century Fox che apri un’altra serie di successi come Malesia (1949), nel quale recito’ insieme a James Stewart e Spencer Tracy; I corsari della strada (1949), dove fu diretta da Jules Dassin; La contessa scalza (1954), accanto ad Ava Gardner, Humphrey Bogart e Rossano Brazzi; Calabuig (1957) di Luis Garcia Berlanga; Le amiche (1955) di Michelangelo Antonioni, che le valse il Nastro d’argento come Migliore attrice non protagonista.

A causa della gravidanza, la talentuosa attrice non pote’ accettare la proposta giunta da Charlie Chaplin, che le chiese di essere la protagonista del suo film Luci della ribalta (1952), poi interpretata da Claire Bloom. In Italia si impose nuovamente sul grande schermo, ritrovando un grande successo con il film Barabba (1961) diretto da Richard Fleischer, dove recito’ insieme ad Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman ed Ernest Borgnine. Federico Fellini la diresse in Giulietta degli spiriti nel 1964, anno in cui recito’ anche insieme ad Ingrid Bergman in La vendetta della signora. Memorabile anche il suo ruolo di sofisticata contessa italiana nel film Quando muore una stella (1968) di Robert Aldrich. Il suo successo piu’ grande, pero’, e’ Effetto notte (1973) di Francois Truffaut: il film venne premiato con l’Oscar al miglior film straniero e la Cortese ricevette una nomination all’Oscar come Miglior attrice non protagonista.

Nella carriera della Cortese ha rivestito un ruolo importante anche nel sodalizio con Franco Zeffirelli, che la diresse in fratello sole, sorella luna (1971) e Storia di una capinera (1993). Il suo ultimo film americano risale al 1980, Ormai non c’e’ piu’ scampo, dove lavoro’ con William Holden, Jacqueline Bisset e Paul Newman. L’attrice interpreto’ poi il ruolo di una madre benestante che non riesce ad accettare l’omosessualita’ del figlio in Via Montenapoleone (1987) di Carlo Vanzina. Nel 1988 prese parte a Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam in cui interpreto’ il doppio ruolo di Daisy/Regina della Luna al fianco di Robin Williams e negli anni 2000 porto’ in scena il Magnificat di Alda Merini per la regia di Fabio Battistini. Lunga la carriera anche nel teatro dove approda nel 1959 al Piccolo di Milano con “La congiura” di Prosperi. Con Strehler recita tra l’altri in “Platonov e altri” di Cecov, in “Arlecchino” e nelle due Giovanne d’Arco, di Brecht e di Anna Seghers. E poi ancora nel “Giardino”, sempre di Cecov e ne “I giganti della montagna” di Pirandello.

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