Cultura e Spettacolo

Van Gogh Alive, un viaggio multisensoriale nei quadri del pittore

Un’immersione multisensoriale nel mondo e nella pittura di Vincent Van Gogh. Arriva per la prima volta in Italia, a Roma, a Palazzo degli Esami, che un tempo ospitava gli esami di Stato e riapre le sue porte per l’occasione, “Van Gogh Alive. The Experience”, dal 25 ottobre al 26 marzo. Una mostra patrocinata dal Mibact e dell’assessorato alla Crescita Culturale del Comune, organizzata da Ninetynine e curata da Grande Exhibition. Il curatore Rob Kirk: “E’ un’esperienza creata proprio per i sensi, totalizzante, i visitatori potranno immaginare di camminare all’interno dei quadri di Van Gogh. Abbiamo usato oltre 3000 immagini e le abbiamo armonizzate con la musica e abbiamo pensato la mostra per avvicinare un nuovo pubblico, giovani soprattutto, ma anche chi non ha mai visitato una galleria e visto una mostra del pittore, speriamo che sia un modo innovativo per far conoscere Van Gogh al pubblico romano”.

Vita e opere d’arte del pittore olandese furono strettamente connesse, ed entrare quasi fisicamente nella sua produzione artistica accompagnati da musiche di Bach, Vivaldi, Schubert, Liszt, aiuta a capire il suo percorso creativo e la sua personalità. Quaranta minuti in cui pareti, soffitti e pavimenti cambiano, si muovono e si scambiano grazie agli oltre 40 poiettori ad alta definizione che danno immagini dettagliate e i più piccoli particolari. Si viaggia con il pittore interpretando le sue emozioni e le sue ispirazioni dai Paesi Bassi, alla Parigi degli Impressionisti, da Arles a Saint Remy fino a Auver-sur Oise, seguendo le centinaia di opere realizzate in 10 anni, tra il 1880 e il 1890 come “Notte Stellata”, “Ramo di mandorlo in fiore”, “Natura morta: vaso con dodici girasoli”, “Iris”. E c’è una parte dedicata alla sua vita privata con immagini di citazioni tratte dalle lettere al fratello Teo. L’esperto d’arte Sergio Gaddi: “E’ un percorso emotivo, perché è immersivo nell’opera di Van Gogh che ha dipinto per una frazione ristretta della sua breve esistenza, un percorso libero nelle emozioni che filtrano dall’artista allo spettatore, quindi c’è una sorta di empatia molto efficace, sottolineata anche dalle musiche che danno un senso di completa armonia che è proprio l’aspetto più interessante, la mente del genio che si riesce a trasferire allo spettatore”.

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