Il Bundestag
“Vaste programme”: così si potrebbe sintetizzare l’ambizioso disegno del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, svelato davanti al Bundestag in un discorso carico di implicazioni per la Germania e per l’Europa. Un progetto che punta a una “Germania militarmente potente ed economicamente rinata”, rompendo con tabù storici e fragilità recenti.
Merz guida una Grosse Koalition che riporta al governo l’unione tra la sua CDU/CSU e il Partito socialdemocratico (SPD), escludendo l’estrema destra dell’AfD. Un esecutivo che si insedia in un momento cruciale: a pochi giorni dall’avvio dei negoziati per la pace in Ucraina in Turchia, che potrebbero vedere un vertice tra Putin, Zelensky e Trump. Un formato in cui l’assenza dell’Europa – con la Germania come “azionista di maggioranza” – rischia di lasciare il Vecchio Continente in secondo piano.
Merz ha subito lanciato un monito: “Una pace tra Russia e Ucraina non può essere una pace imposta da Mosca a Kiev”. Nel fine settimana, a Kiev, insieme a Francia, Regno Unito e Polonia, il cancelliere ha firmato una proposta a Putin per un cessate il fuoco di 30 giorni, minacciando sanzioni più dure in caso di rifiuto. Una mossa finora ignorata, anche per le divisioni europee e la determinazione di Trump a spingere per un accordo senza troppo coinvolgere gli alleati tradizionali.
“Il nostro sostegno all’Ucraina resta uno sforzo comune con americani e alleati”, ha detto Merz, “ma nessuna sottomissione a fatti compiuti militari è tollerabile”. Il cancelliere ha promesso di fare pressione su Washington per sostenere questa linea, avvertendo: “Chi crede che la Russia si accontenterà di una vittoria parziale in Ucraina si sbaglia”.
La minaccia russa, per Merz, giustifica un obiettivo senza precedenti: dotare la Germania dell'”esercito convenzionale più potente al mondo”, superando il tabù post-1945. Centinaia di miliardi saranno investiti per modernizzare la Bundeswehr, che diventerà la “priorità assoluta” del governo. “Questa è l’aspettativa della Germania, ma anche ciò che i nostri alleati esigono da noi”, ha spiegato.
Ma una potenza militare, avverte Merz, ha bisogno di una base economica solida. La Germania, dopo due anni di recessione e con settori chiave (come l’auto) in crisi, deve tornare a essere “la locomotiva ammirata dal mondo”. Serviranno riforme per rilanciare competitività e innovazione, in un contesto globale sempre più turbolento.
Quello di Merz è un programma radicale, che sfida equilibri interni e internazionali. Tra riarmo, pressioni sulla guerra in Ucraina e riforme economiche, la Germania si prepara a un salto nel vuoto. Con l’Europa che osserva, divisa tra chi chiede leadership e chi teme un ritorno del “gigante tedesco”. “Vaste programme”, appunto. Ma sarà quello giusto?