Vendola: Renzi equivoco, serve partito di sinistra per batterlo

Vendola: Renzi equivoco, serve partito di sinistra per batterlo
21 gennaio 2015

La costruzione di un nuovo “soggetto politico largo di una sinistra di governo che sfida Renzi per batterlo” è “una necessità democratica e non l’ambizione dei leader di piccoli partiti”. Lo ha detto il leader di Sinistra ecologia libertà Nichi Vendola, presentando la tre giorni milanese Human factor organizzata dal suo partito tra il 23 e il 25 gennaio prossimi. Una iniziativa ambiziosa, strutturata su due giorni di plenaria (venerdì e domenica) e su una giornata di laboratori tematici: “Ma non abbiamo copiato noi la Leopolda, casomai altri si sono ispirati alle pratiche dei social forum che noi conosciamo da molti anni”, ha precisato la responsabile comunicazione di Sel, Betta Piccolotti.

Alla kermesse parteciperanno esponenti del Pd non renziano come Gianni Cuperlo, Stefano Fassina, Pippo Civati e Fabrizio Barca, economisti, intellettuali, scrittori, giornalisti e figure della società civile, da Emiliano Brancaccio a Philippe Daverio, da Carlo Freccero a Gad Lerner, da Carlo Lucarelli alla presidente Arci Francesca Chiavacci e a Massimo Cacciari che sarà ospite di uno spazio intervista. La leader della Cgil Susanna Camusso, come il leader del movimento spagnolo Podemos, apparirà in video.

Incerta la presenza di Sergio Cofferati, che Vendola ha definito “un riformista doc, la cui vicenda dimostra che il Pd non può essere di sinistra ma nemmeno il partito della sinistra riformista”. L’ex segretario della Cgil è uscito dal Pd ma è alle prese con problemi fisici ma in ogni caso, ha precisato il leader di Sel, “non abbiamo bisogno di un uomo della provvidenza ma di una nuova leadership collettiva”. Assente a Milano Maurizio Landini: il segretario della Fiom non sarà fra i protagonisti di quello che Vendola ha definito “un processo. Milano – ha spiegato – non è il luogo di un annuncio, è il luogo di una pratica. Non c’è l’attesa di un’ora X per la fondazione di un nuovo partito, stiamo già praticando quella sinistra innovativa, popolare e giovanile che vogliamo costruire”.

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L’occasione, secondo Vendola, viene dalle “crepe che si cominciano ad aprire nel Pd. Quando il ministro Pinotti va in Liguria e benedice l’alleanza con gli scajoliani si produce una rivelazione, un’epifania del Pd di Renzi”. Il capo del Governo e leader del Pd, a giudizio di Vendola “ha cannibalizzato alle europee tutti i bacini elettorali presentandosi in forma virginale” rispetto alle responsabilità del Pd sulle politiche di austerità, ma quella stagione è finita: “In Italia è in atto un disvelamento della favola renziana. Dietro la retorica del cambiamento, il governo e il partito immaginato da Renzi sono un congedo definitivo dai valori e dalle radici sociali della sinistra. Non voglio tirare per la giacchetta la minoranza del Pd ma l’acutizzazione della crisi e la durezza del passaggio che vive l’Italia pone tutti noi di fronte alle proprie responsabilità”.

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