Veneto si prepara al voto, Zaia uscente è il favorito

Veneto si prepara al voto, Zaia uscente è il favorito
Luca Zaia
19 giugno 2020

Il Veneto si prepara al voto il prossimo 20-21 settembre. Un election day che, per la scheda destinata alle elezioni regionali, vede un indubbio favorito. A scendere in campo per il terzo mandato è il presidente della giunta regionale uscente, il “leghista dal volto umano” Luca Zaia. Classe 1968, laurea in veterinaria, tendenza moderata, contraltare e possibile alternativa, perciò, alla linea di Salvini. Il governatore è sulla poltrona di Palazzo Balbi dal 7 aprile 2010. Di vittoria in vittoria (alle europee dell`anno scorso ha portato la Lega in Veneto a sfiorare il 50%), Zaia, grazie ad una gestione convincente dell`emergenza coronavirus, ha visto i sondaggi personali salire alle stelle, tali da proiettarlo verso una assai probabile rielezione a pieni voti. Ma anche sul proscenio nazionale le sue quotazioni superano non di poco il gradimento per il segretario della Lega Matteo Salvini. Tra i governatori regionali è saldamente al primo posto, ancor prima dell`emergenza sanitaria.

L`autonomia del Veneto è, a detta di Zaia, la “madre di tutte le battaglie”, tema sul quale si giocherà nel caso di vittoria l`intera sua azione politica, che ha attraversato con successo anche la rinascita post-Vaia e la candidatura alle Olimpiadi del 2026. La Lega si sente così forte che è tentata di correre da sola. Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno ancora preso formalmente posizione, pronti probabilmente a ricostituire la storica alleanza di centrodestra unito, che in Veneto ha inanellato vittorie dal 1995 ad oggi. A fronte di un candidato dalle prospettive granitiche quali quelle di Zaia, l`opposizione, ossia in primis il Partito Democratico, ha deciso di giocarsi la partita accettando la candidatura del vice sindaco di Padova, Arturo Lorenzoni, espressione inizialmente di un fronte di liste civiche. Il docente alla facoltà d`Ingegneria dell`Università di Padova, forte di scelte progressiste e di razionalizzazione urbana in chiave ambientalista al governo della città del Santo, dovrà costruire una coalizione. Le forze politiche che lo sostengono sono oltre al Pd, “Il Veneto che vogliamo”, Più Europa, Verdi, Centro Democratico, Veneto Civico, Italia Viva e Azione.

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Pare non ci sia la possibilità di aggregare anche il Movimento 5 Stelle. Dal quale non trapelano notizie. Nemmeno sulla scelta della candidatura, probabilmente ancora tutta da costruire. A impensierire il candidato Zaia non è però la coalizione di centrosinistra, quanto il variegato fronte indipendentista, un arcipelago di più anime. Ha deciso di scendere in campo Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu che porta avanti da tempo la propria battaglia para-secessionista per il Veneto. Sarà, invece, Antonio Guadagnini il candidato presidente della giunta regionale del Veneto alle prossime elezioni per il Partito dei Veneti. Lo ha ufficializzato lo stesso Guadagnini, che ha accettato il reiterato invito da parte degli aderenti al patto, siglato a Padova nel mese di ottobre scorso, durante una convention a cui hanno partecipato oltre mille esponenti della frazione avanzata dell`autonomismo ed indipendentismo veneto. Potrebbero affacciarsi anche gli `Arancioni` e pure una nuovissima realtà di “Unità per la resistenza del Veneto” con in testa il sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski. Tutti movimenti che pretendono l`indipendenza del Veneto e rimproverano a Zaia di volere `solo` l`autonomia.

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