Venezia, “Last night in Soho”: thriller nella magica Swinging London

Venezia, “Last night in Soho”: thriller nella magica Swinging London
4 settembre 2021

Come sarebbe bello tornare nella Swinging London del 1965, quella di Mary Quant, dei Beatles e dei Rolling Stones. E’ quello che accade in “Last night in Soho” di Edgar Wright, film fuori concorso alla 78 Mostra del Cinema di Venezia. Nel cast Ania Taylor-Joy, la celebre “regina di scacchi” della miniserie Netflix, insieme a Thomasin McKenzie, Matt Smith e tre glorie del cinema britannico come Terence Stamp, Diana Rigg, scomparsa un anno fa, e Rita Tunshingham. La giovane Eloise vuole fare la stilista ed è ossessionata dagli anni ’60, al punto tale da visualizzarli perfettamente quando va a dormire. Ma sarà solo un sogno? Edgar Wright ha raccontato di aver sempre voluto girare un film su Soho e il momento più iconico come quello degli anni ’60. Con una colonna sonora che scandisce ogni singolo istante, “Last night in Soho” è totalmente coinvolgente. “Amo Londra – ha spiegato il regista – ma ho anche paura di quella città, ci ho vissuto per 25 anni proprio a Soho, la storia del film era inevitabilmente pensata da tanto tempo”.

Wright fa un collage dei più celebri brani inglesi degli anni ’60 e la bellezza delle immagini si sposa con una colonna sonora strepitosa. “Sono cresciuto con le canzoni degli anni 60 sono la mia macchina del tempo”, ha raccontato. La storia ruota attorno a Sandie (Ania Taylor-Joy) che nel 1965 vuole diventare una cantante come Cilla Black. “Sandie – ha spiegato l’attrice, tra le più attese al Lido – è la rappresentazione della musica che ascoltavo, un film fatto insieme alla musica a ogni canzone”. Anche il protagonista maschile Matt Smith ha spiegato di essere sempre stato affascinato “da quell’epoca, mi piacciono gli abiti degli anni 60 erano vestiti benissimo”. Diana Rigg splendida attrice è riuscita a completare le riprese del film, lasciando un ricordo commosso dell’intero cast. “Lavorare con lei è stato splendid – ha sottolineato il regista – purtroppo non è più con noi, sono stato fortunato a conoscerla e lavorare con lei, è morta un anno fa, voleva finire il film in fretta non ce ne aveva parlato, è stata una grande fortuna conoscerla”.

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Wright ha poi aggiunto di avere voluto fare un film che avesse anche caratteristiche di thriller. “L’idea era quella di un thriller psicologico – ha spiegato – mentre sviluppavo l’idea pensavo ai generi che mi mancavano. Volevo fare una versione londinese dei film di Dario Argento o Hitchcockn volevo fare un film su Londra, di solito i registi non girano nel centro e a Soho”. Abiti meravigliosi che si accompagnano a una musica superlativa, il meglio di una decade che ha cambiato il mondo. “La musica – ha proseguito il regista – è la prima cosa che si presenta nelle idee, avevo già cominciato a pensare alla colonna sonora prima di fare il film. Sono tutte canzoni senza tempo ed è stato bello metterle nel film perché le ascolteresti centinaia di volte”.

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